ROMA – Il Generale di Brigata Giuseppe Governale, lascia dopo due anni il Comando del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS), struttura anticrimine dell’Arma dei Carabinieri a seguito della sua nomina a Direttore della D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia). Sotto la sua guida, il ROS è stato protagonista di importantissime indagini nei diversi settori di intervento, dal contrasto al fenomeno della corruzione a quello alla criminalità organizzata, dalla lotta al terrorismo di matrice confessionale a quella all’eversione interna.
Al Generale Governale, succede il Generale di Brigata Pasquale Angelosanto, 58 anni, proveniente dall’incarico di Capo del III Reparto del Comando Generale, che si occupa di informatica, telecomunicazioni, sistemi telematici, armamento ed equipaggiamenti speciali, incarico ricoperto dal 2015. Nato nel 1959 a S. Elia Fiumerapido, in provincia di Frosinone, il Generale Angelosanto, dopo aver frequentato l’Accademia Militare di Modena e la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, ha svolto numerosi incarichi in seno al R.O.S. e nei reparti sul territorio, in zone caratterizzate da fenomeni mafiosi.
La carriera del Gen. Angelosanto nell’Arma è passata dal 2002 al 2007 dalla carica di Direttore del Raggruppamento operativo centrale del Sisde (oggi Aise)sotto la direzione del generale Mario Mori, dove si è occupato di terrorismo interno (Brigate Rosse – II Posizione) ed internazionale. Promosso Colonnello il 1° gennaio 2005, dal 2007 al 2009, è stato comandante del Reparto indagini tecniche del Ros Centrale, dove ha seguito importanti progetti tecnico-operativi, Comandante Provinciale di Reggio Calabria dove ha conseguito importanti risultati operativi nel contrasto alla ‘ndrangheta e alle sue proiezioni nazionali e internazionali, successivamente Vice Comandante del ROS e nel suo ultimo precedente incarico, Comandante del RACIS il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri.
Al Ros Angelosanto ha guidato la sezione “catturandi”, che si occupa di latitanti di grosso calibro, e il Reparto criminalità organizzata di Roma. Successivamente è stato nominato comandante della Sezione anticrimine del Ros della Capitale, occupandosi, fino al 2002, di eversione e terrorismo interno, come le indagini sugli omicidi di Marco Biagi e Massimo D’Antona , assassinati entrambi dalle Brigate Rosse, e di criminalità organizzata nel Lazio. Dirette dell’alto ufficiale dell’ Arma anche le indagini sulle infiltrazioni nel litorale romano della cosca calabrese “Ruga-Gallace-Novella”.
Ad entrambi i due alti ufficiali dell’ Arma le felicitazioni ed auguri di buon lavoro da parte della direzione e redazione del CORRIERE DEL GIORNO