ROMA – Il comico barese Gennaro De Santis, 52 anni, meglio noto come Uccio De Santis, protagonista della serie tv Mudù, a seguito di un accertamento svolto della sezione pubblici spettacoli del Comando Provinciale di Bari della Guardia di Finanza è attualmente indagato per un’ evasione fiscale da 1,3 milioni di euro, per aver omesso la fatturazione tra il 2012 e il 2016 di gran parte dei ricavi provenienti dalla sua partecipazioni agli spettacoli di cui era protagonista e mattatore. Titolare del fascicolo d’indagine è la sostituta procuratore della repubblica di Bari dr.ssa Angela Morea .
Sulla base del processo verbale di constatazione compilato dalla Sezione pubblici spettacoli del Nucleo di Polizia Tributaria, alla luce delle proprie indagini ed accertamenti finanziari e fiscali, il De Santis risultava socio e amministratore della cooperativa Idea che gli corrispondeva delle cifre irrisorie oscillante dagli 70 agli 84 euro a serata, mentre il comico barese incassava in “nero” i proventi reali della sua attività versando sui conti correnti della moglie gli assegni e contanti ricevuti da impresari e società organizzatrici delle sue serate, sottraendo al fisco la tassazione sui reali proventi ed ottenendo persino vantaggi di natura contributiva.
Nella relazione delle Fiamme Gialle passata al vaglio della Procura barese è emersa “una dissimulazione della reale natura delle prestazioni lavorative rese da De Santis Gennaro in favore della “cooperativa Idea”, strumentale all’evasione fiscale nonché all’ottenimento di vantaggi di natura contributiva», perché i versamenti all’Enpals sono stati calcolati su basse retribuzioni di lavoro dipendente e non «sui compensi (di lavoro autonomo) effettivamente percepiti per importi notevolmente superiori”.
I finanzieri hanno quindi effettuato un controllo incrociato verificando tutti gli accrediti bancari di Uccio De Santis, quelli di sua moglie e della cooperativa Idea che amministrava, confrontandoli a quelli che risultavano dalle agende sequestrate, chiedendone conto all’attore ma anche parallelamente ai soggetti che avevano emesso gli assegni. Tale verifica incrociata ha quindi portato alla luce i reali compensi incassati dal comico barese.
De Santis ha avuto la sfacciataggine di sostenere davanti ad un assegno da 2mila euro per uno spettacolo natalizio organizzato da una associazione benefica a Foggia, essersi “esibito a titolo personale con due colleghi” e di aver ricevuto dall’ associazione benefica di Foggia “euro 2.000 ed ai collaboratori ho corrisposto la somma di euro 500 a testa. A fronte dell’esibizione non ho emesso alcun documento fiscale“, dichiarazioni smentite dalla responsabile dell’associazione che ha affermato ed attestato alle Fiamme Gialle che De Santis in realtà quella sera era da solo. Affermazione quest’ultima confermate da una delle due attrici colleghe dell’attore-cabarettista che ha negato di avervi mai partecipato, affermando con rabbia che “Io 500 euro non li ho mai presi per una unica esibizione ! “
Nei confronti di De Santis aleggia anche il forte sospetto che il comico abbia persino tentato di interferire con le verifiche fiscali in corso , chiedendo ai suoi “clienti” di non raccontare nulla ai finanzieri, come nel il caso della confessione “involontaria” per un altro assegno da 2.200 euro di cui risultava traccia nell’agenda dell’artista. Uccio De Santis aveva dichiarato: “Sono passato dalla sala (degli sposi, ndr) per 15 minuti, si sposavano degli amici. In quella giornata ero a Molfetta per lavorare quindi era facile per me passare a salutare gli sposi” negando di essere stato pagato in realtà.
La prova è arrivata direttamente dalla sposa che al questionario dei finanzieri in un primo momento aveva risposto: “Uccio è passato dalla sala per una decina di minuti senza percepire alcun compenso“, ha scritto la donna. Ma al questionario erano allegati due fogli manoscritti “uno la minuta dell’altro“. Successivamente la sposa è stata interrogata, ed è stato allora che ha cambiato versione e confessato: “Gli chiesi se poteva esibirsi in occasione del mio matrimonio. Per l’esibizione mi chiese un compenso di euro 2.500 circa”. spiegando che il foglio manoscritto del questionario fornito alla Guardia di Finanza “È stato scritto personalmente dal signor De Santis Gennaro in mia presenza presso il mio locale e non è altro che la minutazione della risposta che lui mi chiese di dover comunicare alla Guardia di Finanza“.
Con questo sistema poco ingegnoso che non ha tenuto conto delle possibilità di accertamento bancario della Guardia di Finanza, sui conti correnti della moglie, l’attore avrebbe incassato nel 2012 quasi 361mila euro, cresciuti nel 2013 quando sono cresciuti arrivando a 431mila nel 2013, per redditi da lavoro autonomo mentre dichiarava redditi da lavoro dipendente inferiori a 9mila euro lordi l’anno.