di Antonello de Gennaro
Un anno fa circa il “faccendiere” Salvatore Micelli, noto alle forze dell’ordine ed alla magistratura tarantina per le ripetute truffe compiute, ci scriveva sul social network Facebook, chiedendoci l’ “amicizia” esaltando il nostro modo di fare giornalismo . Cosa che chiaramente non ottenne, conoscendone la “fama” di cui si circondava a Taranto e provincia.
Un anno dopo , e cioè nel giugno scorso ci siamo occupati giornalisticamente del Micelli e della Cooperativa Indaco, attraverso la quale il “faccendiere” frodando lo Stato finanziava la campagna elettorale di una lista civica (Progetto in Comune) infarcita di suoi dipendenti, e persino legali, guidata dietro le quinte dall’ ex assessore ai lavori pubblici del Comune di Taranto con il centrosinistra, Alfredo Spalluto, candidatosi due anni fa alle elezioni regionali con la coalizione del governatore Michele Emiliano. Ma successivamente Spalluto ha cambiato idea e sponda politica ed ha virato a destra appoggiando la campagna elettorale a sindaco del direttore del carcere di Taranto Stefania Baldassari (estranea alle illegalità del Micelli). Inutilmente.
Sulla Cooperativa Indaco e Micelli abbiamo pubblicato di tutto e di più, documentando persino con un video come usava il bastone nei confronti dei poveri migranti assegnati al centro sociale gestito dal Micelli. A seguito dei nostri articoli, il Comando Generale dei Carabinieri dei NAS da Roma ha inviato nel capoluogo tarantino dal Comando Interregionale di Napoli il capitano Marra il quale ha coordinato le ispezioni condotte dal NAS dei Carabinieri di Taranto, ed a seguito delle relazioni negative, il nuovo prefetto di Taranto dr. Cafagna , persona seria e risoluta, ha revocato il contratto fra la Cooperativa e la Prefettura chiudendo i “rubinetti” dello sperpero di denaro pubblico , spostando i migranti altre strutture sociali più idonee e serie, che rispettano le norme di legge.
Il Micelli, del quale abbiamo una documentazione che definire illegale e scabrosa è dir nulla, (altro che il caso del produttore cinematografico americano Henry Weinsetin…!) che abbiamo ricevuto da numerose fonti, ha avviato sui social network una reiterata campagna diffamatoria nei miei confronti, sostenuto dai suoi “sodali” e compagni di cordata politica, offendendo la memoria di mio padre e persino quella di mia madre, 78 anni disabile al 100%, sostenendo cose irripetibili di cui adesso dovrà rispondere in Tribunale.
de gennaro_sequestro preventivo micelliInfatti lo scorso 8 novembre il pm Antonella De Luca della Procura di Taranto, dopo aver richiesto al gip dr. Caroli del Tribunale di Taranto l’oscuramento cautelare della pagina Facebook ) ha concluso le indagini a carico di Salvatore Micelli e di un suo “sodale” tale Cristiano Guarino, un venditore di orologi di Grottaglie emigrato a Roma, ottenendolo ed in corso di esecuzione tramite rogatoria alla società americana, imputando il Micelli ed il Guarino dei reati cui agli articoli 612 bis (stalking) e 595 (diffamazione) del Codice Penale, notificando ai sensi dell’art. 415 bis la richiesta di rinvio a giudizio dei due, decisione avvallata e controfirmata dal procuratore capo dr. Carlo Maria Capristo.
de gennaro micelli 415bisVoglio informare sin d’ora i nostri lettori di Taranto, che mi costituirò parte civile nel prossimo processo a carico di Micelli e Guarino, devolvendo il risarcimento danni in favore della associazioni no-profit che aiutano e sostengono i bambini di Taranto ammalati di tumore (ho perso mio padre per la stessa malattia) e di un associazione no-profit di Roma che aiuta i cani abbandonati ed i canili gestiti con amore dai volontari.
I soldi di certe persone non mi interessano. Mi interessa solo che finalmente la Giustizia possa compiere il suo percorso senza permettere a certa gente di salvarsi nel corso dei tre gradi di giudizio soltanto grazie alla prescrizione. E che la gente capisca chi sono realmente.