ROMA -La Quinta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione, condivide, conferma e ratifica la decisione con la quale il gip del Tribunale di Lecce e poi il Tribunale del Riesame avevano detto ‘NO‘ alla richiesta di interdire dalle funzioni di pubblico ministero il pm di Trani Michele Ruggiero, prossimo a trasferirsi in forza alla Procura di Bari e proposto da Cinquestelle e Forza Italia come consulente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle Banche. Il magistrato può quindi continuare a svolgere legittimamente le funzioni di magistrato e pubblico ministero.
Nel procedimento oggetto della decisione della Cassazione, Ruggiero veniva accusato di aver cercato di costringere il testimone di un’inchiesta ad ammettere di essere al corrente del pagamento di tangenti al comandante della polizia municipale di Trani nella fornitura di photored. In passato, Ruggiero aveva rappresentato a Trani la pubblica accusa nel processo alle agenzie di rating conclusosi con il proscioglimento di tutti gli imputati dall’accusa di aver manipolato il mercato in un complotto contro l’Italia ordito durante il governo Berlusconi.
Il pm Ruggiero era finito sotto i riflettori oltre che per il processo rating anche per lo sfogo dopo la sentenza di assoluzione di tutti gli analisti finanziari. “Sono stato lasciato solo. Evidentemente ci sono verità che è bene restino sullo sfondo. E’ davvero incredibile quanto talvolta ci si possa sentire soli nel fare il proprio dovere“, aveva scritto tra l’altro su Facebook, in un lungo intervento ripreso sul suo blog da Beppe Grillo. Un’uscita che gli aveva attirato qualche critica.
Resta legittimo chiedersi: adesso chi sanzionerà il magistrato leccese che ha infangato ed impedito al pm Ruggiero di mettere a disposizione della verità istituzionale la sua competenza in materia bancaria ? Il Consiglio Superiore della Magistratura ? Ne dubitiamo.