ROMA – Obbligo di minigonna e tacchi a spillo, trucco marcato e la pretesa che non fossero sposate o fidanzate in cambio di una borsa di studio. La Procura di Bari nei giorni scorsi aveva aperto un fascicolo d’indagine senza ipotesi di reato, coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi , che aveva affidato le indagini ai Carabinieri ed alla Guardia di Finanza, ma grazie ad alcuni nuovi elementi acquisiti, ora ipotizza che il contratto imposto dal magistrato (e consigliere di Stato) Francesco Bellomo ad alcune studentesse del suo corso di magistratura costituirebbe di fatto una vera e propria estorsione. La vicenda era stata denunciata dal padre di una studentessa. Bellomo che rischia anche di essere destituito dalla magistratura, è stato quindi formalmente iscritto nel registro degli indagati dalla Procura barese, mentre vengono alla luce altre quattro giovani studentesse che avrebbero subito lo stesso “trattamento”.
Il vicepresidente del CSM Giovanni Legnini intervenendo ad un convegno alla Camera dei Deputati facendo riferimento al caso che coinvolge il pm Nalin e il consigliere di Stato Bellomo ha reso noto che “proprio oggi abbiamo deciso la sospensione di un magistrato ordinario e da quanto so analoga decisione dovrà assumere il Consiglio di Stato entro breve termine“. La commissione speciale del Consiglio di Stato dovrà infatti redigere il parere con la proposta di destituzione del consigliere Francesco Bellomo, si riunirà domani mercoledì 20 dicembre. Il parere dovrà poi essere redatto e passare all’esame dell’adunanza generale, che verrà convocata il 10 gennaio e a cui parteciperanno i circa cento consiglieri che la compongono, provenienti da tutta Italia. La decisione dovrà poi essere formalizzata dal Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa.
Dall’ordinanza del Csm emergono nuovi particolari sulla vicenda, come un fake account su Facebook che sarebbe stato usato per monitorare le abitudine delle corsiste. . Il magistrato di Rovigo si difende commentando la decisione del Csm : “è un provvedimento che fatico a comprendere e che inevitabilmente impugnerò, continuando ad avere fiducia nella magistratura, alla quale ho dedicato la mia vita“, dice Nalin, che si difende ed aggiunge : “Non è affatto vero che mi sia prodigato per indurre ragazze ad assecondare richieste illecite del consigliere Bellomo. Non ho mai fatto nulla di tutto ciò, così come nulla che potesse essere letto come costrizione, men che meno facendo leva sulla mia figura istituzionale“.
Francesco Bellomo, il giudice del Consiglio di Stato ancora per poco, si difende così “Il processo in corso è alle mie idee, si vuole applicare un giudizio morale su aspetti che riguardano la mia vita privata e un approccio disciplinare che nessuno capisce perché è troppo moderno“. Bellomo ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali con alcune allieve, sostenendo che però sarebbero state consenzienti. E nega alcune accuse difendendo il suo corso: “Il mio è un metodo scientifico di intendere la funzione della ragione nelle cose umane. Tutti i geni, Einstein, si sono dovuti difendere dagli attacchi di chi non ne conosceva le idee. Non avrei voluto divulgare le mie, ma sono venute fuori. Allora perché non dite che funzionano? Le mie allieve (e i miei allievi) hanno superato il concorso più di quelle di qualunque altro corso. E poi il dress code non è quello che scrivete”.