In un incidente avvenuto questa sera nel molo del quarto sporgente del siderurgico tarantino sono rimasti feriti due operai dell’ ILVA, il capo-turno Orazio Pignatelli, ed il suo collega Giuseppe Bufano, operaio della manutenzione elettrica, i quali si trovavano all’interno cabina di comando di una gru chiamata ‘DM7‘, che risulta essere anche una delle più nuove, e non era in servizio, e che è crollata per cause ancora sconosciute trascinando i due lavoratori con sé . Uno dei due è rimasto bloccato all’interno della cabina della gru accasciatasi sulla banchina, ed è stato tratto in salvo dai Vigili del Fuoco mentre l’altro collega è finito in mare. Da una prima valutazione le condizioni di entrambi non sembrerebbero gravi. Sul luogo dell’incidente, al quarto sporgente del porto di Taranto, gestito dall’ ILVA sono intervenute le squadre del distaccamento interno dei Vigili del Fuoco e due natanti degli ormeggiatori e della Capitaneria di Porto che ha recuperato e tratto in salvo il ferito. Operazioni queste che si sono svolte con grande tempismo e professionalità, in quanto effettuate praticamente al buio. La Procura della Repubblica avvertita dai militari della Capitaneria ha immediatamente disposto il sequestro dei macchinari e della zona interessata all’incidente.
Lo scorso 27 marzo 2014 si era sfiorata un’altra disgrazia al porto a causa di una gru esattamente come quella che oggi, si è piegata su sè stessa – come racconta Cataldo Ranieri del Movimento Cittadini Liberi e Pensanti in un post sulla sua pagina Facebook – La grù “si spostò senza controllo camminando per decine di metri prima di finire la sua corsa sulla gemella posizionata di fianco. Prima pero’ ribaltò una pala meccanica e frantumo’ un muro di cemento armato. Nemmeno un comunicato sindacale fu redatto, eppure il porto è un feudo UILM Stesso modello di gru su cui lavorava Francesco Zaccaria morto sul lavoro durante l’uragano. A seguito delle indagini però, si riscontrò che il “fermo antiuragano” sulla gru di Francesco era stato rimosso. I responsabili sono tutti al loro posto, anzi, qualcuno ha fatto carriera. I veri responsabili pero’ sono seduti sulle poltrone politiche e sindacali, pupazzi mossi dagli stessi fili“