ROMA – “Il fine del ricorso dalla Provincia di Taranto è stato presentato nell’interesse degli interventi di bonifica e risanamento dell’ILVA previsti dal DPCM dello scorso settembre. Con il nostro ricorso ci siamo opposti a quello presentato dal Comune di Taranto perché vogliamo che restino validi gli atti impugnati, affinché possano partire sin dal prossimo mese di febbraio gli interventi di copertura dei parchi minerari”. Lo ha dichiarato il presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano, in occasione della conferenza stampa odierna in cui sono state spiegate e motivate le ragioni del ricorso “ad opponendum” a quello depositato precedentemente dal Comune di Taranto al Tar Lecce(n. 1481/2017) predisposto dagli avvocati Vernola del Foro di Bari (già coinvolti nella nota vicenda degli incarichi “facili” delle Ferrovie Sud Est) con il quale è stato impugnato il Decreto del 29 settembre 2017 della Presidenza del Consiglio dei Ministri in materia di nuova Aia dell’Ilva di Taranto. “Più si delegittima il Governo – ha poi aggiunto Tamburrano – più lunga ed estenuante sarà alla fine l’ azione di risanamento ambientale dell’Ilva”.
Il Presidente della Provincia di Taranto ha evidenziato fra le varie ragioni che l’hanno spinto a fare depositare il ricorso predisposto dal noto amministrativista leccese Avv. Luigi Quinto dinnanzi al TAR di Lecce, è stata la richiesta priva di stile ed etica politica, presentata nei giorni scorsi dal governatore Michele Emiliano per “fare entrare nel consiglio di amministrazione della nuova Ilva anche l’Acquedotto Pugliese con una sua quota azionaria”. Una richiesta folle sopratutto in considerazione che l’ ILVA è una società privata e quindi non si capisce a quale titolo sarebbe dovuto entrare un rappresentante pubblico ! Ma d’altronde è noto che Emiliano ha basato e concentrato la sua gestione del potere regionale proprio sulla distribuzione ai suoi “amici” di poltrone, incarichi e consulenze.
Tamburrano ha detto quanto segue: “Ero con Emiliano e Melucci sin già dai primi tavoli per Taranto ma quando mi sono reso conto che la reale intenzione dietro le loro posizioni, era quella di negoziare un posto nel consiglio di amministrazione dell’ILVA, oppure qualche posto tra i deputati che siano certi nei listini proporzionali non solo mi sono arrabbiato ma ho incaricato di predisporre quel ricorso per affermare e tutelare soltanto la preminenza dei cittadini della provincia di Taranto. Non devo trattare con Emiliano o Melucci, non voglio trattare con nessuno , voglio solo che inizino i lavori”.
Il Presidente Tamburrano non ha nascosto di essere stato contattato telefonicamente , dal Ministro per la Coesione territoriale e per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti quale coordinatore del tavolo del Cis Taranto . “Il ministro De Vincenti mi ha esternato il suo consenso per il ricorso presentato della Provincia di Taranto , dicendomi che mi sono comportato da uomo delle istituzioni”. “La mia decisione di presentare il ricorso – ha poi aggiunto Tamburrano – proviene quindi dal mio senso di responsabilità nei confronti delle istituzioni e dalla cultura di governo”.
Il Presidente della Provincia di Taranto ha anche precisato che il suo ricorso è contro quello presentato dal Comune di Taranto, in quanto espressione istituzionale della realtà locale, e non invece contro quello della Regione Puglia che, secondo Tamburrano, ha intrapreso una battaglia legale, in rappresentanza della comunità ionica, senza che questa avesse mai interpellato il governatore Michele Emiliano, e tantomeno delegandolo sull’ onere in questione. Inoltre ha anche ricordato che non erano stati interpellati gli altri Sindaci dei comuni dell’area di crisi industriale di Taranto, cioè Crispiano, Massafra, Montemesola e Statte, mentre nei tavoli per la vicenda dell’ ILVA vi era solo il sindaco Melucci in rappresentanza “silenziosa” ( o silenziata…?) del Comune di Taranto, che secondo quanto riferito questa mattina da Tamburrano, è stato pressochè sempre prevaricato e tacitato dagli interventi del governatore Michele Emiliano.
Rispondendo all’ipotesi di un cronista locale che aveva avanzato il dubbio che le ragioni del ricorso della Provincia di Taranto avesse origine da fini ed interessi di propaganda elettorali in prossimità delle elezioni politiche di marzo 2018 , il presidente Tamburrano ha ricordato di essere stato sempre eletto dai cittadini, rivendicando di essere “il presidente della Provincia di Taranto e che il ricorso è stato presentato solo e soltanto in favore della partecipazione del territorio e la difesa dei suoi interessi”.