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22 Novembre 2024 03:15

Ilva, decise le parti civili ammesse al processo

Semaforo verde del Gup alla costituzioni di parte civile della Regione Puglia, Comune di Taranto e Provincia di Taranto. «Bene, giusto così - twitta il ministro dell' Ambiente Galletti - E ora avanti col risanamento ambientale».

Il Giudice delle Udienze Preliminari del  del Tribunale di Taranto dr.ssa Wilma Gilli ha accolto le principali richieste di costituzione di parte civile presentate nell’ambito dell’udienza preliminare legata all’inchiesta sull’ ILVA, ammettendo le richieste presentate dai legali del ministero dell’Ambiente e della Salute, della Regione Puglia e degli enti pubblici territoriali (Comune di Taranto, Provincia di Taranto ) i quali  hanno chiesto anche un risarcimento danni di 10 miliardi di euro ciascuno. Accolte anche le istanze dei Verdi e delle associazioni ambientaliste contro le quali i difensori degli imputati avevano sollevato numerose eccezioni. Accolte anche  le istanze dei sindacati Us,  Cobas, Cgil, Cisl e Uil, di associazioni di consumatori come Cittadinanza Attiva,  e della Confagricoltura. Hanno avuto il diritto a costituirsi in giudizio centinaia di cittadini ed operai che abitano nel quartiere Tamburi e Paolo VI , ed anche i familiari di due operai morti in incidenti sul lavoro.

Sono state accolte, le richieste di costituirsi in giudizio presentate da due cittadini di Crispiano, i quali  hanno presentato la loro  richiesta in sostituzione del Sindaco ai sensi dell’art.9 del Testo unico sugli enti locali .

Il Gup ha escluso inoltre le parti civili nei confronti degli enti e delle persone giuridiche, respingendo le richieste di costituzione in giudizio presentate dalla Provincia di Lecce, dal Comitato “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti“,  dell’ Enpa, Lipu, Anpana, Osservatorio Amianto, Sportello dei diritti onlus, Giacche Verdi, Slow food Puglia, Assoconsumatori, Associazione giuristi, Radio popolare Salento, Ata cultura, la Parrocchia San Francesco De Geronimo.

Nell’ ordinanza, il Gup ha stabilito che “vi è legitimatio ad causam in capo coloro che anche solo nella veste di soggetti danneggiati lamentino di aver patito un danno dalle condotte creanti danni ambientali”; anche per coloro i quali abbiano subito delle conseguenze per “tutti i casi di omessa adozione di cautele in materia di rifiuti industriali attese le evidenti ricadute in termini di danno che da tali condotte possono essere derivate”; nonché nei confronti di coloro che si costituiscono in merito ai “reati contro la pubblica amministrazione posto che sono stati strumentali per l’aggravarsi degli altri reati”.

La prossima udienza si svolgerà il 22 gennaio 2015 per la citazione dei responsabili di danni civili,  motivo per il quale le società rinviate a giudizio e  cioè ILVA, RIVA Fire e RIVA Forni Elettrici, dovranno comunque rispondere dei danni provocati dagli azionisti e dai propri dirigenti e potrebbero anche decidere eventuali riti alternativi, come ad esempio un patteggiamento delle pene ed uscire dal processo.

Al termine delle decisioni del collegio giudicante sulle questioni preliminari restanti, si passerà alla fase dibattimentale, e dal prossimo anno è previsto lo svolgimento di almeno due udienze al mese per accelerare l’iter processuale ed arrivare al primo verdetto in tempo utile.

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