ROMA – È ripreso questa mattina il presidio di un gruppo di iscritti del Partito Dem0cratico di Taranto nella sede di via Principe Amedeo per protestare contro la candidatura del segretario provinciale Pd di Bari Ubaldo Pagano (esponente della corrente Fronte Democratico del governatore pugliese Michele Emiliano a cui a Taranto e provincia aderiscono il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci eletto grazie ai voti “renziani”, l’assessore regionale Michele Mazzarano un ex-esponente della corrente Pd di Roberto Speranza-Pierluigi Bersani eletto in regione grazie ai voti “renziani” del gruppo tarantino facente capo all’ on. Michele Pelillo, e l’ex-coordinatore provinciale Costanzo Carrieri, anch’egli un ex-renziano, tutta gente che si è “venduta” politicamente per una poltrona.
Ubaldo Pagano correrà da capolista nel collegio Taranto-Brindisi-Monopoli , rischiando una “trombatura” storica a scapito del parlamentare uscente Ludovico Vico, tarantino, “renziano” che fa parte della corrente del ministro Maurizio Martina, e molto “vicino” a Teresa Bellanova. E’ da ricordare infatti che proprio a Brindisi nelle ultime amministrative del 2016 il candidato sindaco Nando Marino proposto e sostenuto da Emiliano venne clamorosamente “trombato” dagli stessi democratici brindisini
“In attesa di risposte da parte della segreteria nazionale – è detto nel documento di una folta rappresentanza di iscritti, amministratori e dirigenti del Partito Democratico di Taranto e provincia – l’assemblea resta convocata in seduta permanente fino a successive determinazioni e senza escludere procedimenti di autosospensione”. Gli autori della protesta già ieri avevano apposto striscioni nella sala riunioni e sul balcone con la scritta “Federazione occupata, non vogliamo i baresi candidati a Taranto“.
Numerosi sono stati i contatti gli iscritti al Pd di Taranto che oggi hanno manifestato pubblicamente per le vie del centro, la propria disponibilità a votare per i candidati di Forza Italia e M5S, pur di non votare il candidato “imposto” da Emiliano a Taranto, visto che a Bari non riesce da imporre più niente come dimostra la “trombatura” dell’on. Dario Ginefra (deputato uscente) che è riuscito ad entrare in lista (possibilità di essere eletto pari allo “zero”) soltanto dietro Teresa Bellanova che dovrà vedersela nel collegio leccese contro Massimo D’ Alema.