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22 Novembre 2024 07:26

Ecco tutti i candidati del Pd nei collegi di tutt’ Italia

Matteo Renzi commenta: "Abbiamo messo in campo la squadra più forte. Abbiamo idee vincenti e convincenti. Abbiamo restituito al Paese la possibilità di provarci, uscendo da una crisi devastante", sostenendo il suo pensiero diffuso sui socialnetwork o in tv.

di Francesca Laura Mazzeo

ROMA – Ecco le liste ufficiali che verranno depositate questa mattina, con i candidati del Partito Democratico. “Combatteremo. Il Pd deve vincere qualunque sia stata la decisione presa, anche se non nel modo giusto”. E’ alle 4 di notte di ieri che anche il “vero” leader della minoranza Andrea Orlando, sfidante Renzi alle ultime “primarie”, lasciando il Nazareno, ha confermato il malumore ma per ora ha preferito chiudere la polemica sulle liste, rese note ufficialmente all’alba.

candidati-PD-2018

Le parlamentari “dem” emiliane dopo la presentazione delle liste, hanno scritto a Renzi lamentando il non rispetto delle quote rosa, con il ministro Claudio De Vincenti recuperato in extremis nel collegio di Sassuolo rifiutato da Gianni Cuperlo che ha dichiarato: “Spero che ci sarà un candidato che di quei luoghi si sentirà parte. Molto più di me” .

Molti candidati provengono dalla società civile, e correranno in diversi collegi. L’imprenditore Riccardo Illy , ad esempio, sarà in un collegio senatoriale a Trieste, Paolo Siani, il fratello del giornalista Giancarlo, ucciso dalla Camorra, sarà candidato a Napoli. E mentre Lucia Annibali sarà in lizza a Parma (più diverse circoscrizioni), Francesca Barra scenderà in pista a Matera. Poi ci sono Flavio Corradini a Macerata, e l’avvocatessa Lisa Noja, impegnata sul fronte sociale, a Milano.

 Quanto ai “fedelissimi”,  il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, è capolista in Emilia Romagna 01 (Forlì-Cesena-Rimini) ed è candidato nel collegio uninominale di Ferrara per la Camera. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando è capolista nel listino Emilia Romagna 04 (Parma-Piacenza Reggio) mentre Matteo Orfini, presidente del Pd, è capolista nel collegio Lazio 1-02 (Roma Ovest) ed è candidato nel collegio uninominale alla Camera di Roma zona Torre Angela. Maria Elena Boschi è candidata nel collegio uninominale di Bolzano e “sarà capolista anche a Taormina, dove ha organizzato il G7 donne”,

Luca Lotti  ha avuto il ‘suo’ collegio di Empoli, sempre alla Camera e Valeria Fedeli che sarà a Pisa per il Senato. Anche Graziano Delrio correrà in casa alla Camera, Reggio Emilia, nel listino, mentre Marianna Madia affronterà una sfida nel collegio Camera Roma2 e poi spazio nei listini in Calabria e nelle Marche. Anche il ministro Pier Carlo Padoan ha un collegio a Siena, e un listino a Torino, dove è capolista, mentre nell’uninominale di Massa è stato scelto l’ex magistrato e sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, che corre anche come capolista nel listino Toscana 04 (Arezzo, Siena, Grosseto). Ieri Renzi ha ringraziato Marco Minniti, responsabile del Viminale, impegnato a gestire la complessa macchina delle operazioni elettorali, che ha accettato la candidatura nel collegio di Pesaro, e sarà candidato anche in due liste plurinominali.

Matteo Renzi rimanda le critiche ai mittenti: “Abbiamo messo in campo la squadra più forte. Abbiamo idee vincenti e convincenti. Abbiamo restituito al Paese la possibilità di provarci, uscendo da una crisi devastante”, sostenendo il suo pensiero diffuso sui socialnetwork o in tv. Renzi, si sforza di fare il realista, prendendo effettivamente in prestito un pezzetto del modo di fare del premier Paolo Gentiloni. La corsa per “il premier che verrà” a questo punto è più aperta che mai,  anche, se parlando in termini realistici, la strategia su cui contano Pd e Forza Italia è sempre quella delle larghe intese. La grande  verità inconfessabile della campagna elettorale.

Il segretario dem ha ringraziato anche il premier Paolo Gentiloni (che correrà nel collegio uninominale Camera 1 del Lazio, e sarà capolista nelle Marche 01 Ascoli-Macerata e in Sicilia 2-02) e i ministri. Un ringraziamento anche a Cesare Damiano, per aver accettato collegio di Terni, da sempre complicato per la sinistra. E poi c’è Teresa Bellanova che sfiderà Massimo D’Alema nel collegio pugliese: “Speriamo di poter dire dopo il 4 marzo che quello è il collegio di Bellanova e non più di D’Alema”, ha affermato il segretario.

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