ROMA – Ancora una volta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, manifesta la sua arroganza conversando sul caso Ilva, sostenendo che “la mancata esibizione di alcuni elementi essenziali, in particolare del contratto firmato con Arcelor Mittal, e del Piano industriale, rasenta l’omissione di atti di ufficio. Questa circostanza mi preoccupa in modo particolare e quindi darò mandato agli avvocati della Regione Puglia di richiedere al Tar di Lecce di ordinare l’esibizione di questi documenti al ministero dello Sviluppo economico e al ministro Calenda“. Peccato che Emiliano manifesti ancora una volta i suoi limiti persino da ormai ex- magistrato dimenticando che il contratto è stato stipulato a Roma e quindi il foro competente è indiscutibilmente il TAR Lazio e non quello di Lecce, che per oscuri ma intuibili motivi deve stargli così tanto a cuore.
Emiliano parlando della clamorosa bocciatura da parte del Governo della bozza di Accordo di programma presentata dalla Regione Puglia e dal e Comune di Taranto sull’Ilva ha aggiunto che “questo dà la misura della manipolazione della verità che quattro ministri hanno operato con quella dichiarazione“. Affermazioni gravi che manifestano la totale mancanza di rispetto e ruolo istituzionale di Emiliano, che più ci si avvicina al voto del prossimo 4 marzo è più nervoso, avvertendo aria di clamorosa sconfitta del Pd in Puglia, sopratutto a causa delle candidature da lui imposte che hanno causato una levata di scudi da parte del PD di Taranto e Lecce
Il Governatore pugliese ha aggiunto che “è pacifico che noi abbiamo impugnato il Dpcm che contiene il Piano ambientale sull’Ilva, ed è quindi evidente che se l’Accordo di programma non modifica il Dpcm noi non potremo mai ritirare” il ricorso. “Quindi la posizione del Governo – ha concluso – non ha alcuna motivazione“. Emiliano dimentica che il suo ricorso potrebbe anche essere rigettato, mentre il Decreto rimane in vigore. E che la sua è una semplice opinione da “masaniello” della politica alla ricerca di consenso populista nelle sacche ambientaliste da tempo allineate con il M5S.
Ma a smentire la posizione di Emiliano , che viene ancora una volta letteralmente ignorato nei fatti dal Governo, è intervenuto anche il consigliere regionale Marco Lacarra, “renziano” e segretario del Partito Democratico in Puglia, candidato alla Camera dei deputati. “Dopo una lunga attesa è finalmente iniziata la copertura dei parchi minerali dell’Ilva. Questo impedirà alle famigerate polveri di carbone e ferro di ricoprire Taranto e, in particolare, il quartiere Tamburi, ridando finalmente una speranza di vita migliore a migliaia di persone”. Lacarra ha aggiunto che “Entro il 2020 saranno coperti tutti i parchi minerali e questo eviterà alla città di continuare a vivere il disagio che subisce da anni, ogni qualvolta ci sono i tristemente noti ‘wind days’. Ci stiamo impegnando per dare un futuro migliore al capoluogo ionico. Ora lo dimostriamo con i fatti, al contrario di quelli che spendono solo belle e inutili parole. (con chiaro riferimento ad Emiliano e Melucci n.d.r.) Il Governo mantiene, senza dubbio, le promesse. Come ho già avuto occasione di sottolineare, il Governo Renzi, seguito da quello Gentiloni, ha posto grande attenzione alla vicenda Ilva e oggi cominciamo a vedere i risultati di questo impegno. Se il Pd, come auspichiamo, sarà ancora al governo del Paese, questo importante percorso – conclude Lacarra – potrà essere portato avanti e ultimato”.
Ad affiancare e rinforzare la posizione di Lacarra è intervenuto anche il segretario provinciale PD di Taranto, l’ avv. Giampiero Mancarelli che con una nota ufficiale parlando dell’avvio dei lavori della copertura dei parchi primari ha definita ” Una opera che è il segno concreto e tangibile di un cambio di passo e della determinazione di chi oggi vuole dare risposte ad una popolazione giustamente sfiduciata. Il Governo ha voluto fortissimamente questa accelerazione , un traguardo, quindi, della buona politica rispetto a chi sa solo parlare alla pancia dei cittadini senza individuare soluzioni. Per anni abbiamo sentito dire che questo intervento non poteva effettuarsi ed oggi invece, abbiamo la certezza che quando c’è la buona politica al servizio della propria comunità tutto può concretizzarsi”.
I Governi Renzi e Gentiloni, con la Viceministra Teresa Bellanova, continua la nota “hanno avuto la perseveranza di tenere la barra dritta e oggi i frutti divengono realtà. Vigileremo con attenzione affinché il crono programma sia rispettato e nel 2020 ci si possa dimenticare degli spolverii che purtroppo oggi sono una terrificante realtà. Pensare che oggi un intervento del genere diventi realtà è una scommessa vinta. Oltre 570.000 euro di oneri di urbanizzazione già pagati a gennaio 2015 con una progettazione presentata nel 2014 e che ha superato diverse conferenze di servizio al Comune di Taranto e al Ministero dell’Ambiente con tempi record rispetto ai tempi della burocrazia a cui siamo, purtroppo, abituati“
“Niente false illusioni, ovvero bonifiche con impianti chiusi oppure belle suggestioni irrealizzabili come la decarbonizzazione ma certezze e dati inconfutabili sulla applicazione delle migliori Bat in Europa – continua Mancarelli – Per questo un filo di amarezza c’è leggendo le polemiche davvero ingenerose che si stanno manifestando scompostamente in queste ore. Oggi è il tempo del fare e non delle polemiche inutili che rischiamo addirittura di fermare questo grande ed imponente percorso di ammodernamento dell’Ilva di Taranto“.
“Infine, attendo fiducioso – ha concluso il segretario provinciale del PD di Taranto – che il presidente Emiliano, sempre pronto a trovare nella causa Ilva un pretesto per attaccare il Governo, trovi il tempo per comprendere la grande rivoluzione che è in corso con l’avvio di questo cantiere manifestando il suo compiacimento e che anche la segreteria regionale del PD trovi il modo per valorizzare gli importanti risultati che si stanno raggiungendo. Oggi la speranza e la fiducia cominciano a germogliare e questa è la più bella notizia“