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22 Novembre 2024 02:22

La Procura di Bari chiede il processo per le diffamazioni dell’ Assostampa di Puglia ed il segretario nazionale della FNSI contro il Corriere del Giorno

Fissata l'udienza dinnanzi al Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Bari per il prossimo 3 luglio 2018. Sul banco degli imputati Raffaele Lorusso, segretario nazionale della FNSI, in rappresentanza dell' Assostampa di Puglia.

di Antonello de Gennaro

Era il 9 agosto 2014 quando l’ Associazione della Stampa di Puglia, il sindacato regionale dei giornalisti all’epoca dei fatti presieduto dal giornalista-sindacalista Raffaele Lorusso, attuale segretario nazionale della FNSI- Federazione Nazionale della Stampa ci diffamava pubblicamente attraverso la pubblicazione di un comunicato stampa con la quale l’organizzazione sindacale chiedevano l’intervento delle “autorità preposte… facendo cessare le pubblicazioni ed adottando i provvedimenti di legge nei confronti dei responsabili di un così evidente caso di plagio” con la giustificazione “per tutelare i crediti di chi ha perso il posto di lavoro“.

 

La realtà è ben differente. Se vi sia stato un giornale a commettere un plagio, quello è stato proprio il Corriere del Giorno di Puglia e Lucania , tanto a “caro” ai sindacalisti pugliesi, che è stato fondato e registrato nel Tribunale della Stampa del Tribunale di Taranto nel 1984 insieme alla fallita Cooperativa 19 luglio che lo editava (a spese del contribuente ! ) , millantando di essere stato fondato nel 1947, data in cui venne fondato da mio padre e dai suoi soci  e colleghi Acquaviva, Ferraiolo e Stagno,  lo storico quotidiano che non alcun riferimento o collegamento legale e/o societario  con quello fallito, e di cui è stata disposta (leggi QUI)  la liquidazione coatta amministrativa dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’ ottobre 2013 e che ha cessato le pubblicazioni nel marzo 2014 su decisione del commissario liquidatore Mauro Damiani.

 

In realtà come ha correttamente rilevato il sostituto procuratore della Repubblica di Bari dottor Fabio Buquicchio, l’ Assostampa pugliese e Raffaele Lorusso ci hanno diffamato in quanto “tale giornale (il Corriere del Giorno – n.d.a.) è di proprietà della Coop Media Company Group ed è regolarmente registrato nella Sez. Stampa del Tribunale di Roma al n. 41 del 6.6.2014″  aggiungendo che “la Cooperativa 19 luglio con sede in Taranto, effettivamente in liquidazione coatta amministrativa era invece l’editore del giornale Corriere del Giorno di Puglia e Lucania chiuso il 30 marzo 2014″ ed ha chiesto sin dallo scorso 23 settembre 2015l’emissione del decreto che dispone il giudizio nei confronti dell’imputato e per i reati sopraindicati“.

CdG Lorusso_Assostampa (1)
Raffaele Lorusso e Mimmo Mazza

Ma la “macchina del fango” sindacale pugliese che ha avviato la campagna di diffamazione ha registrato l’impegno pressochè maniacale di alcuni giornalisti-sindacalisti che volevano fare i “protagonisti” si è protratta a lungo mediante la presentazione di alcune querele per “estorsione” presentate nei miei/nostri confronti dinnanzi alla Procura di Taranto dal vicepresidente dell’ Assostampa di Puglia, tale Cosimo (Mimmo) Mazza, vice capo servizio della redazione tarantina della Gazzetta del Mezzogiorno, assunto   seguito di una vertenza di lavoro, e non certo per propri meriti e capacità professionali !

Tali denunce di estorsione nei miei confronti  sono state “stralciate” e quindi archiviate dalla stessa Procura tarantina a seguito di dettagliate ed approfondite indagini svolte dal Nucleo del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto. Le denunce avevano sempre lo stesso obiettivo: sequestrare e chiudere il nostro giornale. Richiesta sempre rigettata, mai accolta, che manifesta il reale intento di quelle fantomatiche querele piene di diffamazioni e calunnie di cui anche il Mazza verrà chiamato a rispondere in sede penale, civile e deontologica.

L’ Assostampa di Puglia e la FNSI (destinataria di altre nostre querele dinnanzi alla Procura di Roma) hanno continuato imperterriti a diffamarmi. Infatti nell’aprile 2016 l’Associazione della Stampa di Puglia annunciava in una nota di aver conferito “mandato ai suoi legali a tutela e sostegno dei suoi dirigenti, vittime ormai da quasi due anni di diffamazione e stalking e per costituirsi parte civile nel futuro processo” ad Antonio de Gennaro, e continuava “L’Assostampa, nel pieno rispetto dell’autonomia della magistratura auspica che sia fatta piena luce, nel più breve tempo possibile, su quanto avvenuto allo scopo di riportare la necessaria serenità nel mondo dell’informazione pugliese, e in quello della provincia di Taranto in particolare, nella speranza che la misura sinora adottata sia rispettata e si riveli concretamente idonea a far cessare l’azione criminosa contestata all’indagato“.

La campagna di diffamazione dell’ Assostampa pugliese che non ha mai rettificato e rimosso questa nota, superata dalla decisione del Tribunale di Taranto che l’ha ANNULLATA ! Ma questi sindacalisti-diffamatori risponderanno anche di questo……

“Il sindacato unitario dei giornalisti – continuava la nota  – coglie l’occasione per ribadire che l’operazione messa in piedi dal De Gennaro ha come unico obiettivo quello di danneggiare i colleghi del Corriere del Giorno di Puglia e Lucania, quotidiano che ha sospeso le pubblicazioni nel marzo del 2014 e la cui testata è stata messa in vendita dal liquidatore allo scopo di soddisfare almeno in parte i creditori, a partire proprio dagli ex dipendenti. Questa vicenda deve anche interrogare l’Ordine dei Giornalisti sulla compatibilità di tali comportamenti con gli obblighi e con il decoro della professione, oltre che sull’opportunità di mantenere iscritto nei propri elenchi chi si fa scudo del tesserino per fare ben altro. In questo caso, parliamo di un signore che ha già alcune condanne passate in giudicato“.

Probabilmente i sindacalisti estensori di questa nota non sono a conoscenza che le sentenze passate in giudicato a mio carico sono due: una per una lite di oltre 10 anni fa a Milano dei vigili urbani in borghese, ed un altra per una presunta diffamazione (non a mezzo stampa) il cui reato addebitatomi era coperto da indulto, mentre dimentica una condanna in primo grado proprio al loro vicepresidente Mimmo Mazza per “brogli elettorali” reato commesso durante le elezioni per favorire la lista del PCI. Sentenza da cui il Mazza si è salvato in appello soltanto grazie all’intervenuta prescrizione, che come ben noto non annulla il reato commesso !

Così come ignorano che il 70% della massa fallimentare della fallita Cooperativa 19 luglio, era composta da stipendi stellari ai propri giornalisti, che erano soci della cooperativa e quindi artefici-responsabili del proprio fallimento giornalistico, professionale ed economico. E non è un caso che dopo oltre 4 anni dalla chiusura di questo “giornaletto” di provincia nessuno abbia mai formulato una proposta di acquisto, o rilevata una testata il cui valore economico è pari allo ZERO !

le proteste contro la FNSI sul rinnovo del contratto dei giornalisti firmato dalla Federazione Nazionale della stampa italiana e dalla Federazione Italiana Editori Giornali

Quello che Lorusso ed i suoi colleghi-sindacalisti ignorano altresì è che il CORRIERE DEL GIORNO fondato nel 1947 e www.ilcorrieredelgiorno.it  sono entrambi marchi registrati dal sottoscritto presso il registro brevetti e marchi del Ministero dello Sviluppo Economico e successivamente conferiti alla Fondazione Corriere del Giorno fondato nel 1947.

CdG fissazione udienza Lorusso_Assostampa

Sul banco degli imputati sono finiti invece  Raffaele Lorusso e quindi l’ Assostampa di Puglia e non il sottoscritto. E le denunce, querele ed azioni civili risarcitorie nei loro confronti, attualmente in fase di stesura da parte dei nostri legali, sono numerose. Farebbero bene a mettere i soldi da parte. Potrebbero non bastare.

 

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Grazie, Antonello de Gennaro

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