di Francesca Laura Mazzeo
ROMA – “Desidero farmi in disparte, si sono sollevate molte polemiche circa il mio operato che, al di la delle intenzioni, destabilizza il complesso e grande lavoro di riforma che Lei mi ha affidato nel giugno del 2015 e che vede ora, grazie al contributo di moltissime persone a partire dal personale, compiere il tratto finale””scrive nella sua lettera di dimissioni Monsignor Dario Edoardo Viganò a Papa Francesco Bergoglio,
Dimissioni subito accettate da Papa Francesco che ha nominato Viganò assessore del dicastero vaticano che si occupa dei media vaticani, affidando la guida della Segreteria per la comunicazione all’attuale numero due, monsignor Lucio Adrián Ruiz, fino alla nomina del nuovo prefetto. Nelle ultime ore, nella Curia romana, la richiesta delle dimissioni di Viganò era diventata sempre più incalzante dopo che l’ormai ex capo dei media vaticani aveva rivelato soltanto in parte, omettendone i passaggi chiave, la lettera che Benedetto XVI aveva scritto in merito alla collana sulla teologia di Papa Francesco edita dalla Libreria Editrice Vaticana.
In risposta alla lettera di Monsignor Viganò, il Papa ha scritto: “A seguito dei nostri ultimi incontri e dopo aver a lungo riflettuto e attentamente ponderate le motivazioni della sua richiesta a compiere “un passo indietro” nella responsabilità diretta del Dicastero per le comunicazioni, rispetto la sua decisione e accolgo, non senza qualche fatica, le dimissioni da Prefetto. Le chiedo di proseguire restando presso il Dicastero, nominandola come Assessore per il Dicastero della comunicazione per poter dare il suo contributo umano e professionale al nuovo Prefetto e al progetto di riforma voluto dal Consiglio dei Cardinali, da me approvato e regolarmente condiviso. Riforma ormai giunta al tratto conclusivo con I’imminente fusione dell’Osservatore Romano all’interno dell’unico sistema comunicativo della Santa Sede e I’accorpamento della Tipografia Vaticana”.
Ecco la lettera “originale” di dimissioni di Monsignor Viganò
Lettera Mons. Dario ViganòQuesta la lettera “originale” di risposta a Monsignor Viganò, inviata da Papa Francesco
Lettera-del-Santo-Padre
Monsignor Viganò aveva scritto lo scorso 12 gennaio una lettera a Ratzinger chiedendo un’introduzione all’opera pubblicata dalla casa editrice della Santa Sede. Il successivo 7 febbraio, cioè dopo Quasi un mese, Benedetto XVI aveva risposto negativamente motivando che uno degli autori della collana aveva attaccato il magistero di san Giovanni Paolo II e anche quello del Papa tedesco. Viganò il seguente 12 marzo, alla vigilia del quinto anno di pontificato di Papa Francesco, ha letto la lettera di Ratzinger parzialmente, omettendo i passaggi nei quali Benedetto XVI criticava alcune scelte fondamentali e stravolgendone conseguentemente il significato. Quello che è apparso quindi, altro non era che un palese atto di difesa di Papa Ratzinger nei confronti del suo successore Papa Francesco Bergoglio bersagliato ripetutamente dagli attacchi. Ma in realtà il Papa emerito Ratzinger non aveva scritto nulla di tutto ciò.
Peraltro sul frontespizio busta contenente la lettera indirizzata a Monsignor Viganò, Benedetto XVI (Ratzinger) era riportata l’indicazione “riservata personale”. Conseguenziale quindi lo stupore del Papa emerito quando ha letto passaggi di quella lettera pubblicati parzialmente sui giornali di tutto il mondo. La colpa inizialmente era stata data ai collaboratori dell’ormai ex prefetto della Segreteria per la comunicazione, che avevano inviato ai giornalisti accreditati presso la Sala Stampa della Santa Sede una foto ritoccata della lettera di Ratzinger nella quale erano stati rimossi alcuni passaggi. Passaggi che si credeva però che Viganò avesse letto integralmente alla presentazione della collana della Lev avvenuta nella sede di Radio Vaticana. Ma in realtà non era andata proprio così.
Infatti alcuni giorni dopo sono iniziate a circolare voci sempre più ricorrenti nei sacri palazzi, che dicevano che nella lettera di Benedetto XVI c’era anche dell’altro. Alla fine Papa Francesco, d’accordo con Ratzinger, ha deciso di far pubblicare integralmente il testo della missiva e allora lo scandalo della lettera “taroccata” dal capo della comunicazione vaticana è deflagrato irrimediabilmente. Un fatto che ha reso, quindi, inevitabili le dimissioni di Mons. Viganò.