ROMA – La persecuzione politica del consigliere regionale Peppo Turco eletto nelle liste “civiche” camuffate di Emiliano, che aveva presentato un esposto alla ASL Taranto nei confronti del nostro collega Nazareno Di Noi, è finita con quella che si può definire a pieno titolo una “figura di ….” (per dirla all’ Emilio Fede), a seguito della sentenza del 28 marzo 2018, a firma del dr. Giovanni De Palma, giudice del Tribunale del Lavoro di Taranto, che ha dato completamente ragione a Di Noi assistito dall’ Avv. Antonio Pompigna sconfessando tutti gli atti amministrativi e disciplinati attuati dalla Direzione Generale dell’ASL Taranto che dispose inizialmente un trasferimento ingiustificato del Di Noi, “osservato a vista” dai suoi diretti superiori .
L’ ASL Taranto a seguito di un esposto del 16 gennaio 2017 a firma del Turco aveva contestato a Nazareno Di Noi di l’aver scritto due articoli. Il primo dal titolo “Omicidio, cordoglio del sindaco di Taranto. La gestione del pronto soccorso nel mirino” nel quale il collega riportava fedelmente (un classico “copia-incolla“) parti di comunicati stampa del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci , dell’Onorevole Ludovico Vico e del consigliere regionale Mino Borraccino; il secondo articolo oggetto della contestazione disciplinare , dal titolo “Omicidio in pronto soccorso, la Asl anticipa la difesa”, dove Di Noi dava conto, altrettanto fedelmente, del contenuto di una delibera del direttore generale (presente e pubblicata sul sito istituzionale della Asl e quindi accessibile a tutti), con la quale veniva dato incarico all’ufficio legale interno per prepararsi ad una futura costituzione di parte civile della ASL Taranto nel processo che si aprirà per la morte dell’anziana signora.
L’episodio in questione della signora morta, come scrivevamo e spiegavamo ai nostri lettori lo scorso 29 settembre 2017 (leggi QUI) riguarda un fatto di cronaca avvenuto al pronto soccorso dell’ Ospedale Santissima Annunziata di Taranto dove uno squilibrato che è stato arrestato ha aggredito un’anziana ricoverata uccidendola.
Una notizia terribile riportata da tutti i giornali, da tutte le agenzie anche nazionali, da tutti i giornalisti, compreso il collega Nazareno Di Noi.
Il CORRIERE DEL GIORNO è in grado di pubblicare in eslcuiva la sentenza, che ha “ridicolizzato” l’esposto di Peppo Turco e la vergognosa azione disciplinare avviata dall’ Avv. Stefano Rossi (ormai con le valigie in mano), direttore generale dell’ ASL Taranto, nei confronti del nostro bravo collega. Forse in questi mesi l’ Avv. Rossi avrebbe dovuto fare chiarezza su un proprio dirigente che si spaccia come “esponenti dei servizi segreti”…. mentre invece meriterebbero un dovuto T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio) !!!
sentenza DINOI_ASL TARANTOAnche in questa vicenda emerge l’ assordante vergognoso silenzio da parte dell’ Ordine dei Giornalisti di Puglia e dell’ Assostampa di Puglia, il sindacato regionale dei giornalisti pugliesi, che non ha mai speso una sola parola in difesa del collega Di Noi.
Resta da chiedersi se a questi rispettivi consigli direttivi, interessa di più la quota d’iscrizione o garantire l’ operato indipendente dei giornalisti . La risposta è sin troppo chiara.