ROMA – Proteste, urla, slogan e striscioni, da parte di una cinquantina di attivisti ‘No Tap’ davanti alla Questura di Lecce dove si trovava Savino Pellegrino, di 52 anni, di Andrano (Lecce), il manifestante che è stato arrestato in seguito ai tafferugli avvenuti nella notte nel cantiere del gasdotto, a Melendugno, nel Salento, dove si stanno svolgendo i lavori del gasdotto Tap.
Pellegrino già destinatario di un foglio di via per tre anni, con fine nel 2021, emesso dal Questore di Lecce con divieto di ritorno a Melendugno e a Lecce è stato portato in questura durante la notte insieme ad altri tre manifestanti dovrà rispondere, di incendio aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Gli altri tre dopo essere stati identificati, sono stati denunciati a piede libero e rilasciati.
Gli attivisti No Tap hanno bloccato il traffico in viale Otranto nel centro di Lecce, e davanti alla questura hanno esposto uno striscione con sopra scritto: “Fuori i nostri compagni“. Pellegrino, è il primo attivista arrestato da quando è cominciata nel Salento la vicenda Tap, è stato colto in flagranza mentre incendiava un cassonetto di rifiuti . Per il legale dell’arrestato, l’avv. Carlo Sariconi, “si è sicuramente innalzato il livello del conflitto” ed ha aggiunto “vedremo, carte alla mano, le decisioni da prendere“.
Gli scontri nella notte – Nel corso della notte si sono verificati dei nuovi disordini che si sono registrati con l’ennesimo tentativo di blocco messo in atto dagli attivisti No Tap sulla strada provinciale 145 che collega Lecce a Melendugno, la via che i mezzi Tap percorrono per arrivare al cantiere del gasdotto, sono rimasti lievemente feriti quattro agenti della polizia. La strada è stata poi sgomberata e i camion diretti al cantiere sono passati.
Ad agire è stato un gruppo di circa una quarantina di attivisti che ha tentato prima di fermare il transito dei camion erigendo un muretto sulla strada con dei grossi pezzi di mattoni in cemento, poi bruciando un cassonetto dell’immondizia. Le forze dell’ordine sono intervenute nel tentativo di rimuovere gli ostacoli e proseguire il proprio servizio di scorta dei mezzi ma è cominciato il lancio da parte degli attivisti di una sassaiola contro gli agenti dei reparti mobili delle forze dell’ordine . Tre agenti sono rimasti feriti durante la sassaiola e hanno riportato ferite guaribili in 10 giorni ciascuno. Nelle concitate fasi in cui è stato portato in Questura l’uomo poi arrestato un quarto poliziotto ha ricevuto una gomitata al volto e guarirà in sei giorni.