ROMA – Ci sono volute le gole profonde, i “veggenti” di Striscia la Notizia, i servizi divertenti e ficcanti dell’inviato Pinuccio, le nostre contestazioni alla Presidenza della Regione Puglia, con il governatore Michele Emiliano che detiene anche la delega alla sanità, sempre più silente ed assordante… per scoperchiare l’ennesimo conflitto d’interesse che regnava indisturbato ancora una volta nella gestione delle gare d’appalto all’interno dell’ ASL Taranto.
Il servizio andato in onda la scorsa settimana (vedi il video sopra) in cui l’inviato di Striscia la Notizia aveva rivelato in anticipo la ditta che avrebbe vinto un appalto per conto dell’ASL di Taranto.
Al direttore dell’ ASL Taranto Stefano Rossi, peraltro in predicato di essere sostituito, non è restato altro che confermare la fuga di notizie relativa all’aggiudicazione preannunciata da Striscia la Notizia in favore della Cooperativa DOMUS ed aggiunge: “Grazie a Striscia la notizia abbiamo approfondito e siamo già intervenuti, anche segnalando il caso all’Autorità Giudiziaria” aggiungendo con forte imbarazzo che “con ogni probabilità quella gara verrà annullata“. Una gara da 6 milioni di euro !
Resta da chiedersi con quali presupposti vengono gestite queste gare, ed infatti il CORRIERE DEL GIORNO e proprio per questo motivo ha cercato ancora una volta di andare sino in fondo, identificare e rivelare i nomi dei tre componenti della commissione aggiudicatrice: Presidente era la dr.ssa Giuseppina Ronzino (direttore del Distretto socio sanitario n.6 , ASL Taranto) e componenti il dr. Oliviero Capparella, (direttore del Distretto socio sanitario n.1 , ASL Taranto ) ed il dr. Vito Giovannetti, (direttore Struttura Complessa Socio-Sanitaria, ASL Taranto) il quale all’improvviso due anni fa è diventato anche giornalista pubblicista grazie ad un’improvvisa iscrizione all’ Ordine dei Giornalisti di Puglia, titolo grazie al quale ha legittimato la sua posizione di responsabile dell’ufficio stampa che per anni ha esercitato illegittimamente e quindi illegalmente.
Secondo le dichiarazioni di Rossi a “Striscia la Notizia”, uno dei tre componenti e cioè Oliviero Capparella avrebbe agito in conflitto d’interesse, avendo avuto in un recente passato dei rapporti di lavoro con la Cooperativa DOMUS. Da nostre autorevoli fonti interne ai vertici dirigenziali delll’ ASL Taranto abbiamo appreso in tarda serata, dopo la messa in onda del servizio di Striscia la Notizia, che il direttore generale Stefano Rossi ha trasmesso il fascicolo alla Commissione Disciplinare, la quale per quanto accaduto potrebbe persino licenziare il dirigente Capparella. Inoltre ci è stato riferito il direttore generale Rossi, che ma egli stesso anticipato in televisione, si appresta in queste ore a presentare denuncia penale alla Procura della Repubblica per cercare di salvarsi sopratutto dalle proprie responsabilità indirette che sono sotto gli occhi di tutti.
Come poteva il direttore Rossi non conoscere i rapporti non solo di Capparella ma anche della Ronzino con la Cooperativa DOMUS , nominandoli in commissione ? Infatti la Ronzino ( a lato nella foto) era già stata presente in un’altra commissione composta da enti pubblici (Comune di Pulsano, Grottaglie) in occasione della quale la prosecuzione del servizio di integrazione (mensa) scolastica ed extra scolastica anche per l’anno 2017/2018 era stato affidato in via diretta alla “società Coop.va Domus fino alla data del 31.12.2017 con impegno della spesa necessaria, pari a complessive € 181.475,00 (di cui € 138.119,00 quale quota di compartecipazione degli utenti al servizio d’ambito ed € per 43.356,00 quale quota vincolata per attuazione del Piano Sociale di Zona“
E pensare che nel maggio 2016 proprio l’ ASL Taranto aveva organizzato un “Seminario Formativo su Trasparenza e Anticorruzione nella Pubblica Amministrazione”, svoltosi presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi Bari, sede di Taranto, che aveva come ospite d’eccezione, il Presidente dell’ ANM l’ Associazione Nazionale Magistrati (all’ epoca dei fatti – n.d.r. ) Dott. Piercamillo Davigo che fece il quadro della corruzione in Italia illustrando possibili rimedi.
Per Piercamillo Davigo “La prima caratteristica comune della corruzione è la serialità. Chi compie il reato di corruzione lo farà di nuovo, diventando seriale. Chi decide di fare spregio delle regole imbocca spesso una strada senza ritorno.” “Ciò che distingue la pubblica amministrazione italiana rispetto a quelle europee – aggiunse Davigo – è la mancanza di senso di appartenenza il dipendente pubblico, in italia, non è orgoglioso di essere un dipendente pubblico. Bisogna ricostruire un processo di appartenenza. Se uno occupa un posto perchè ha vinto un concorso, sarà orgoglioso di se stesso e questo è uno dei migliori metodi contro la corruzione”.
Altro aspetto su cui intervenire, sottolineava Davigo, “è il contesto, perchè non bisogna tenere conto solo del corrotto e del corruttore, ovvero di chi fa o riceve corruzione attiva, ma anche di quella passiva, cioè di tutti quelli che ricevono benefici e vantaggi da quest’azione. E a questa platea bisogna poi aggiungere un nocciolo di intermediari che a volte sono persone già espulse dalla pubblica amministrazione“. Davigo concluse così: “Non è pensabile fare la concorrenza alle mazzette con lo stipendio, dobbiamo tenere la gente che lavora nella pubblica amministrazione libera dal bisogno”. Ma forse quel giorno Rossi ed il “fido” Giovannetti erano troppi occupati a “scodinzolare” … intorno a Davigo !
Un’imbarazzante coincidenza quella raccontata da Pinuccio il quale si è visto dare sulla sua pagina Facebook dell’ “idiota” ed “infame“da una tale Monica Campolucci di Castellaneta , che guarda caso risulta essere un’attivista del PD di Castellaneta, la quale lavora per l’ ASL Taranto, ed è considerata anche lei guarda caso…molto “vicina” a Michele Mazzarano, al punto da dedicargli in un recente passato un ampio servizio fotografico sulla sua pagina Facebook , insieme a Massimo D’ Alema !