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22 Novembre 2024 15:35

Ilva: Mise, individuati punti di convergenza. Prossimo incontro il 26 aprile

La trattativa su Ilva prosegue come è giusto e doveroso nonostante le polemiche strumentali del solito Michele Emiliano. Ilva è in amministrazione straordinaria, costa 30 milioni mese ai contribuenti, ci sono posti di lavoro e investimenti ambientali da tutelare. Appellarsi a Lega e M5S per bloccare l'attività del Governo è surreale

ROMA –  È proseguito anche oggi al Ministero dello Sviluppo Economico il confronto al Tavolo Ilva che ha finora consentito di individuare punti di convergenza che garantiranno ai lavoratori il riconoscimento dei trattamenti economici legati alla retribuzione fissa attualmente in essere.

Nel corso dell’incontro la società AmInvestco (Arcelor Mittal) ha presentato una proposta sul possibile schema del futuro Premio di risultato (PdR) ( che dovrebbe essere così ripartito: sicurezza, indici di frequenza 30%, spedizioni 25%, produttività 25%, qualità 10%, servizi al cliente 10% ) ed i principi chiave che lo disciplinano. I sindacati non hanno però condiviso questa proposta e hanno avanzato alcune osservazioni sulle quali l’azienda si è resa disponibile a discutere e approfondire a partire dal prossimo incontro in programma giovedì 26 aprile alle ore 10.

La trattativa su Ilva prosegue come è giusto e doveroso nonostante le polemiche strumentali del solito Michele Emiliano. ” Ilva è in amministrazione straordinaria, costa 30 milioni mese ai contribuenti, ci sono posti di lavoro e investimenti ambientali da tutelare. Appellarsi a Lega e M5S per bloccare l’attività del Governo è surreale persino per tuoi standard” ha scritto  il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, replicando via Twitter al governatore della Puglia, Emiliano, secondo il quale “una trattativa così complessa e controversa come quella sul futuro di Ilva non può proseguire nei tavoli ristretti guidati da rappresentanti del governo uscente“.

Nessuno si aspettava una trattativa semplice – ha aggiunto il viceministro Teresa Bellanova, – ed è evidente che la complessità dell’Ilva costringe tutti, anche ArcelorMittal, a un supplemento e a un approfondimento di analisi”.

 

 

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