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22 Novembre 2024 03:23

Ilva. I sindacati proclamano lo sciopero: oggi stop totale

Am Investco secondo i sindacati, ha rivisto al ribasso la sua proposta prevedendo prevedendo alla fine del piano industriale nel 2023 soltanto  8.500 occupati ,mentre attualmente  i dipendenti dell' ILVA sono circa 14mila. Con le forti critiche espresse dal viceministro Teresa Bellanova nei confronti della delegazione di Arcelor Mittal

ROMA – Occupazione, sicurezza, ambiente e salute sono i temi che il sindacato unitariamente sta affrontando con responsabilità e “deve essere chiaro che la stessa Arcelor Mittal deve rivedere il proprio piano, condizione necessaria per riaprire la trattativa, per la salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori anche dell’indotto“. Lo rendono nota con una nota i coordinatori di fabbrica ed Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) di Fim, Fiom e Uilm riferendosi allo sciopero di 24 ore in corso oggi nello stabilimento ILVA di Taranto, distribuito nei tre turni di lavoro, per richiamare l’attenzioni sulle problematiche della sicurezza.

I sindacati ringraziano tutti i lavoratori  che hanno lanciato un messaggio chiaro ad Ilva in amministrazione straordinaria e Am InvestCo. Registriamo la fermata totale delle Acciaierie“. Il 2 maggio si terrà un consiglio di fabbrica unitario con le Rsu e “saranno decise – aggiungono – assemblee con i lavoratori e nuove iniziative di mobilitazione“.

Per la Fim di Taranto, “la mancanza di investimenti e di una programmazione di manutenzione ordinaria e straordinaria sta determinando un quadro preoccupante per la sicurezza dei lavoratori e la gestione commissariale non può far finta di nulla. Bisogna intervenire subito e con investimenti certi altrimenti la giornata di domani non potrà che essere l’inizio di tante iniziative di lotta”. Per la Fiom Cgil di Taranto,oggi, in area acciaieria, ci sarà una giornata di lotta per rivendicare la sicurezza. Infatti, nonostante le tante segnalazioni fatte dai rappresentanti dei lavoratori, persistono tante problematiche

La protesta odierna  secondo la Fiom,  “sarà anche un chiaro segnale per i futuri acquirenti che durante la trattativa sindacale hanno mostrato una certa fermezza nel confermare licenziamenti e una riduzione drastica del salario. Nessun passo indietro. Continueremo a lottare e a chiedere piena occupazione, investimenti per il risanamento ambientale e per la sicurezza“.

Confermata l’assemblea del consiglio di fabbrica dell’Ilva di Taranto per il prossimo 2 maggio, in cui dovrà fare il punto della situazione sulla trattativa al Mise con la nuova società acquirente Am Investco, trattativa che nell’ultimo incontro del 26 aprile è stata sospesa dal Governo viste le grandi distanze esistenti tra le parti sugli aspetti economici-contrattuali e sopratutto su quelli occupazionali, con le forti critiche del viceministro Teresa Bellanova espresse nei confronti della delegazione di Arcelor Mittal.

 Am Investco secondo i sindacati, ha rivisto al ribasso la sua proposta prevedendo prevedendo alla fine del piano industriale nel 2023 soltanto  8.500 occupati ,mentre attualmente  i dipendenti dell’ ILVA sono circa 14mila. Molto probabile che il consiglio di fabbrica del 2 maggio programmi scioperi a Taranto, realtà nella quale, se la proposta di Am Investco dovesse essere confermata, si scaricherebbe il maggior numero di lavoratori in esubero.

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