ROMA – In fabbrica, erano in corso le assemblee indette dai sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm e Usb per informare i lavoratori sullo stato della vertenza dopo il blocco delle trattative al Ministero Sviluppo economico, tra Am Investco Italy, il nuovo acquirente di Ilva, che attraversa un nuovo momento di preoccupante tensione, dopo una nuova vittima sul lavoro.
I sindacati metalmeccanici, nonostante abbiamo posizioni diverse, avevano respinto la proposta di accordo avanzata dalla società italiana controllata dal gruppo franco-indiano Arcelor Mittal, leader mondiale nella produzione dell’ acciaio.
La vittima del tragico incidente, Angelo Raffaele Fuggiano aveva 28 anni sposato, due figli ancora piccoli , dipendente della società Ferplast, una delle tante imprese appaltatrici del siderurgico. Insieme a dei colleghi, Fuggiano stava sostituendo nel quarto sporgente portuale del siderurgico la fune a una gru che era ferma da due giorni per manutenzione
La carrucola che stava utilizzando per l’operazione si è staccata dall’alloggiamento, l’operaio era nella sala argani dell’impianto – quando un grosso e pesante cavo di acciaio ha colpito con violenza alla spalla il giovane. Immediati ma purtroppo vani i soccorsi per Fuggiano che è morto poco dopo l’incidente.
Su ordine della Procura di Taranto, che ha aperto un’inchiesta per stabilire dinamica e responsabilità dell’incidente e disposto l’autopsia sul corpo dell’operaio. La Capitaneria di porto ha sequestrato la gru. Sul posto sono intervenuti anche Vigili del fuoco, Carabinieri, Guardia di finanza e Ispettori del lavoro.
Le assemblee degli operai venute a conoscenza dell’incidente mortale, sono state immediatamente interrotte, ed è stato proclamato lo sciopero del personale dell’Ilva e dell’indotto.
Ilva incontrando i sindacati ha fatto presente che lo sciopero proclamato all’improvviso crea dei seri problemi di sicurezza agli impianti e al personale anche perché ci sono carri siluro, dei grandi contenitori pieni di acciaio liquido ad altissima temperatura che vengono usate in acciaieria. e siviere piene che trasportano la ghisa colata dagli altiforni.
Fonti sindacali hanno reso noto che l’Ilva avrebbe risolto il problema disponendo che capiturno e responsabili di reparto effettuassero le necessarie manovre di sicurezza. Nella stessa area degli sporgenti del Porto di Taranto, c’era già stato a novembre del 2012 un altro incidente mortale ad un impianto diverso da quello dell’infortunio accaduto ieri. I sindacati metalmeccanici hanno reso noto di aver respinto la richiesta dell’Ilva. “Abbiamo ribadito l’impossibilità di prendere in considerazione quanto proposto“
“L’area è attualmente non operativa e occupata solamente dalla ditta esterna che ha in corso la manutenzione dell’area stessa” riporta una nota dell’ Ilva nella quale viene ricostruita la dinamica dell’incidente. “La gru DM6 era ferma da due giorni per attività di manutenzione. Sul posto sono interventi immediatamente i vigili del fuoco, il personale sanitario interno e i medici del 118 per cercare di rianimare il dipendente subito accasciatosi dopo l’accaduto” , spiegano gli amministratori dell’azienda. “Sono in corso da parte dell’azienda tutte le indagini per poter risalire alle cause dell’evento. L’azienda esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Angelo Fuggiano e a tutti i suoi cari”.
Nel pomeriggio di ieri i sindacati confederali hanno effettuato un presidio sotto la Prefettura di Taranto, dove hanno incontrato il prefetto Donato Cafagna per chiedergli delle garanzie in materia di sicurezza sul lavoro. I sindacati contestano una situazione insostenibile ricordando che proprio all’acciaieria Ilva lo scorso 30 aprile ci sono state 24 ore di sciopero per protestare contro le condizioni di sicurezza ritenute carenti.
Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci mentre arrivava in Prefettura per un incontro sulla questione sicurezza all’Ilva, è stato inseguito e contestato da un gruppo di manifestanti, tra attivisti Cobas ed esponenti dei movimenti ambientalisti radicali: erano una cinquantina presenti sotto il palazzo, ed è stato inseguito per diversi metri al grido di “assassino, assassino”.
Presente anche il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, che ha proposto un’ispezione generale in azienda per fermare eventuali impianti a rischio, con il chiaro scopo di strumentalizzare il tragico incidente per soddisfare la propria sete di cinico di protagonismo
L’incidente mortale di ieri fa rientrare la fabbrica il caos ed aumenta la tensione. Le assemblee sindacali sospese erano state indette per decidere cosa fare dopo la brusca interruzione della trattativa con Arcelor Mittal, e solo i sindacati avevano incontrato proprio ieri l’investitore franco-indiano nel tentativo di riprendere il dialogo e trovare un accordo sui 13.800 dipendenti.