ROMA – Non ci sarà alcun accordo “se non condiviso” con tutti sull’Ilva. Questo in sintesi quanto il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, ha detto ai sindacati nell’incontro di oggi al ministero per ripartire sulla vertenza del gruppo dell’acciaio.
Di Maio ha ascoltato tutte le parti intervenute all’incontro senza entrare ancora nel merito della vicenda, assicurando tuttavia sul fatto che ascolterà tutti. “Non ci vedremo fra settimane, ma fra pochi giorni” ha promesso ai rappresentanti dei lavoratori riuniti oggi al Mise per discutere dello stallo al tavolo per Ilva. Il ministro, secondo quanto riferito dai presenti al tavolo, ha chiesto informazioni sulla situazione e ha salutato la delegazione evidenziando che “ambiente e tecnologia non possono essere in contrasto”.
I sindacati, da parte loro, hanno ribadito la loro posizione, chiedendo di riconvocare la trattativa velocemente, spiegando che l’accordo fino a oggi non è stato raggiunto per problemi di merito legati alla garanzia occupazionale.
Polemiche in ambito sindacale arrivano dalla Liguria. “Visto che il ministro dello Sviluppo economico sta convocando tutte le parti tranne le istituzioni locali di Genova e della Liguria suggerisco al sindaco Bucci e al governatore Toti di contattare Di Maio per far sentire anche la loro voce”. Il suggerimento arriva dal segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro al termine dell’incontro che si è svolto questo pomeriggio a Roma tra i sindacati e il neo ministro allo Sviluppo economico Luigi Di Maio sulla vertenza Ilva.
Più che un incontro “si è trattato di un’audizione – spiega Manganaro – dove il ministro si è limitato ad ascoltare. Ci ha solo detto che terminato il giro di consultazioni ci rivedremo e che per lui l’obiettivo è quello di arrivare a un accordo con il consenso di tutti”. Per quanto riguarda la posizione della Fiom “la nostra segretaria Re David ha ribadito che tutti i lavoratori devono essere assunti da Mittal entro il periodo del piano e che l’ accordo di programma di Genova va rispettato. Ora sarebbe il caso che anche Regione e Comune si facessero sentire a difesa dell’accordo”.
Ieri pomeriggio il titolare del Mise ha fissato un incontro fra gli altri con il governatore della Puglia Michele Emiliano. Domani incontrerà il sindaco di Taranto, poi Arcelor Mittal, mentre non esiste al momento alcun incontro programmato con le istituzioni genovesi e liguri. In via “ufficiosa” Di Maio incontrerà anche il presidente di Confindustria Boccia ed il presidente di Confidustria Taranto, Cesareo.
L’accordo sindacale è una clausola sospensiva dell’efficacia del contratto di cessione (in affitto) degli asset dell’ Ilva in amministrazione straordinaria. Infatti i sindacati e Am Investco Italy la società controllata da ArcelorMittal che si è aggiudicata il bando europeo, hanno tempo fino al 30 giugno per trovare un’intesa, altrimenti la multinazionale franco-indiana potrà prendere possesso degli impianti, anche in presenza di un mancato accordo.
Il contratto prevede però la possibilità di prorogare fino a novanta giorni la scadenza del 30 giugno. Ma secondo fonti “vicine” all’azienda, Ilva non può continuare a funzionare per altri tre mesi con le risorse a disposizione dell’amministrazione straordinaria. Infatti la liquidità di cassa è in esaurimento, e per questo servirebbe un rifinanziamento, operazione delicata sotto i profili delle regole europee sugli aiuti di stato.
Una situazione complicata che però non esclude che la discussione al tavolo sindacale possa proseguire anche oltre il 30 giugno, al massimo per altri dieci-quindici giorni, se necessari per trovare in extremis un accordo.