ROMA – I fondi per le pensioni dei medici, cioè i contributi versati dai professionisti nel corso degli anni, sarebbero stati utilizzati per acquistare derivati ad alto rischio. Con quale risultato? Un “buco” con perdite che superano i 65 milioni di euro nelle casse dell’ ENPAM, l’ente di previdenza dei camici bianchi italiani. Dagli accertamenti, svolti dalla Guardia di Finanza e coordinati dal pm della Corte dei conti, Tammaro Maiello, è emerso che, a partire dal 2002, l’Ente ha affiancato ai tradizionali investimenti immobiliari quelli mobiliari, compresi titoli altamente rischiosi.
Per l’accusa, l’eccessiva esposizione finanziaria non sarebbe stata in linea con i criteri di investimento di un Ente previdenziale, necessariamente orientati a logiche prudenziali. L’ingente somma di 65 milioni e 799mila euro, è stata sequestrata in attesa della definizione del procedimento. Per il momento, il pm ha inviato un invito a dedurre – che equivale a un avviso di conclusione delle indagini – ai soggetti che, nel corso degli anni, hanno ricoperto le cariche di Direttore generale, Componente del cda e Responsabile del Servizio Investimenti e Gestione Finanziaria dell’ ENPAM.