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22 Novembre 2024 06:36

Ecco come i consiglieri comunali truffavano il Comune di Taranto

I sequestri effettuati sono la conseguenza delle verifiche effettuate dai finanzieri sui rimborsi previsti per le assenze di un lavoratore dipendente per l’esercizio delle proprie funzioni di consigliere comunale.

ROMA– Ancora una volta è la Guardia di Finanza a scoprire che nell’ Amministrazione Comunale di Taranto qualcosa non quadrava nei rimborsi pagati dall’ amministrazione comunale ai consiglieri eletti.

Gli accertamenti delegati dal pm dr. Lanfranco Marazia sono sfociati in una richiesta di  sequestro per equivalente richiesto dalla Procura di Taranto convalidata dal Gip del Tribunale di Taranto dr.ssa  Vilma Gilli ed eseguito oggi dai  militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del comando jonico che hanno sequestrato beni mobili e  immobili per un totale di 240.000 euro a 5 ex consiglieri comunali, Cosimo Gigante, Filippo Illiano, Rosa Perelli, Giovanni Ungaro e Mario Cito (quest’ultimo siede attualmente in Consiglio Comunale dopo essersi candidato a Sindaco nel corso delle ultime elezioni amministrative del 2017).

nella foto il primo da sx Cosimo Gigante, al centro Salvatore Mattia ed a dx Cisberto Zaccheo

I sequestri effettuati sono la conseguenza delle verifiche effettuate dai finanzieri sui rimborsi previsti per le assenze di un lavoratore dipendente per l’esercizio delle proprie funzioni di consigliere comunale.

GdF TARANTO.parte A

In pratica  un lavoratore eletto consigliere comunale (ma anche provinciale o regionale) viene comunque retribuito dal suo datore di lavoro per le giornate trascorse tra i banchi dell’ Ente in questione , il quale, su specifica richiesta documentata, viene successivamente rimborsato da parte dell’Ente civico.

Nel caso in questione dei 5 ex consiglieri del Comune di Taranto, invece, le indagini della Guardia di Finanza hanno condotto alle conclusioni condivise dal magistrato inquirente, e cioè che grazie alla complicità di titolari di imprese, il rapporto di lavoro funzionale alla richiesta di rimborso sarebbe stato simulato o “taroccato” in modo tale da gonfiare le somme dovute.

GuardiaFinanzaTARANTO_copiaA
nella foto Mario Cito
pm Lanfranco Marazia

Il Comune di Taranto a  seguito di questi escamotage illegali avrebbe pagato e rimborsato indebitamente nel periodo compreso tra il 2012 e il 2014, la somma 240.000 euro in loro favore. Un meccanismo accertato e svelato dai finanzieri coordinati dal Pm Marazia, che ha condotto al sequestro di beni disposto dal Gip Gilli, che ha conseguito la denuncia a piede libero per truffa aggravata ai danni di un ente pubblico nei confronti dei cinque ex consiglieri . Insieme a loro sono stati coinvolti anche altre otto persone, e cioè dei datori di lavoro che avrebbero falsificato le varie rispettive posizioni lavorative, prestandosi quindi alla truffa nei confronti del Comune di Taranto.

Come sempre il CORRIERE DEL GIORNO è in grado di rivelarvi i nominativi dei consiglieri, documentando attraverso la pubblicazione degli atti giudiziari notificati in data odierna alle varie banche ed istituti di credito.

FinanzaTARANTO_copiaNEWcompressed

Ai lettori ogni debita considerazione. Per noi questa è “feccia politica“. Di cui purtroppo la città di Taranto è sin troppo piena.

 

P.S. ATTENZIONE: non credete a quanto riportato ONLINE dalla Gazzetta del Mezzogiorno ed Agenzia ANSA-Puglia da Taranto. I consiglieri comunali coinvolti sono 5 (4 ex ed 1, cioè Mario Cito ancora in carica n.d.r. ) e non 13 come hanno contrariamente al vero riportato alcuni giornalisti ! Succede quando si fotocopiano integralmente i comunicati stampa senza fare delle opportune verifiche…

 

 

 

 

 

 

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