ROMA – Si è concluso con 14 condanne e soltanto un’assoluzione il processo dinnanzi alla seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, competente quando le parti di un processo sono magistrati del distretto di Bari, nei confronti di giudici di pace e avvocati di Bari, Bitonto, Altamura e Corato, che ha posto un primo giudizio rigoroso sullo scandalo delle sentenze ‘pilotate negli anni intercorrenti fra il 2008 e il 2010 avevano scosso la giustizia del foro di Bari.
Sentenze “pilotate”, quando non completamente preparate e redatte dai colleghi avvocati, negli altri casi, e spacciate come se fossero state emesse da giudici di pace, che quasi sempre sono avvocati con il titolo di giudici onorari che preferiscono la magistratura alla libera professione forense, nei confronti dei quali sono state riconosciute a vario titolo le accuse di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari, falso ideologico e abuso d’ufficio.
Secondo l’accusa della pm Valeria Mignone che ha ereditato il fascicolo processuale dalla collega Desirèe Digeronimo, attualmente in servizio presso la Procura di Roma , confermandone nel giudizio di primo grado l’impianto accusatorio iniziale, centinaia di provvedimenti in realtà erano stati scritti dagli avvocati delle parti.
Sentenza di condanna a 6 anni di reclusione per Vito Squicciarini, 52 anni, ex coordinatore dei giudici di pace di Modugno (BA) , 3 anni e 3 mesi di carcere per Domenico Ancona, Gaetano Consoli, Eugenio Di Desidero, Alfredo Fazzini, Luigi Ferri, Raffaele Mascolo,Cipriano Popolizio, Deborah Semidoppio e Nicola Stifanelli. L’elenco delle condanne include sentenze per 4 anni di reclusione a carico di Roberto Cristallini e Vincenzo Sergio; 3 anni e 10 mesi per Angelo Scardigno e Letizia Serini. Inoltre 12 dei 14 imputati condannati dovranno risarcire per 50mila euro il Comune di Bari, unica parte civile del processo.
Unica accusa che non ha trovato riscontri è stata quella nei confronti dell’avvocato Leonardo Sesta assolto con formula piena per un episodio di corruzione in atti giudiziari e concorso in abuso d’ufficio assieme a Letizia Serini assolta unicamente per quest’accusa . per questo episodio il fascicolo è stato rimandato alla Procura di Lecce, che dovrà indagare su una presunta falsa testimonianza nei confronti di chi aveva accusato i due. Secondo i magistrati leccesi “non è credibile“.