ROMA – Ieri mattina il sindaco di Bari Antonio Decaro, presidente dell’ ANCI, ha incontrato Roberto Fabbricini Commissario straordinario della FIGC per rappresentargli l’interesse di molte comunità, tra cui in particolar modo quella barese, a far sì che le squadre rappresentative delle proprie città possano partecipare ad una eventuale procedura straordinaria di completamento del Campionato di Serie C.
Decaro con un comunicato stampa imbarazzante, sostiene che “secondo quello che si apprende dalla stampa, alcune compagini calcistiche avrebbero difficoltà a completare l’iscrizione al Campionato di Serie C” aggiungendo guarda caso…” “in questo quadro sarebbe auspicabile – secondo Decaro – avviare una procedura straordinaria, trasparente e pubblica, affinché squadre e comunità che abbiano particolari meriti sportivi o che rappresentino punti di riferimento per rilevanti bacini di appassionati, possano iscriversi alla Serie C, garantendo lo svolgimento del campionato a numero pieno” con un chiaro riferimento alla città di Bari, ripetendo quanto già espresso in conferenza stampa, e ribadito violentemente da Aurelio De Laurentis scagliatosi contro Sibilia, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, che non ha alcun potere in tal senso.
Ma sulla vicenda è intervenuto il M5S con una nota ricordando che “mentre il sindaco di Bari, Antonio Decaro, si reca a Roma per incontrare il commissario straordinario della Figc, Fabbricini, e perorare la causa della ripartenza del Bari calcio dalla serie C, la città di Taranto ed il suo movimento calcistico rischiano, come al solito, di essere beffati per l’ennesima volta”.
A dichiararlo sono i portavoce del Movimento 5 Stelle, Mario Turco, Rosalba De Giorgi, Giampaolo Cassese, Giovanni Vianello, Alessandra Ermellino, Marco Galante, Francesco Nevoli e Massimo Battista. “La serie C – aggiungono – sta per iniziare con le solite incertezze e con un organico inferiore a quello previsto dalle norme federali, ovvero con 56 squadre ai nastri di partenza a fronte dei 60 posti disponibili, vista l’impossibilità di alcuni club di iscriversi al campionato 2018/2019. Alla luce di questo, si auspica – da parte delle istituzioni calcistiche preposte – un cambiamento di politica del calcio che premi i club rispettosi delle regole, accogliendo le istanze di quelle società che hanno i requisiti economici, gli impianti sportivi in regola e soprattutto un bacino di tifosi che renda sostenibile la stessa gestione calcistica”.
“Tra queste ci sarebbe anche il Taranto calcio che – sostengono i rappresentanti del Movimento 5 Stelle -, nelle scorse stagioni, per ben tre volte, avrebbe avuto diritto ad un salto di categoria che le è stato ingiustamente negato. La prima volta in virtù dell’illecito sportivo acclarato e verificatosi in una partita fra Potenza e Salernitana della stagione 2007-2008, per cui la Corte federale ha anche squalificato per cinque anni il presidente dei lucani, Giuseppe Postiglione. Al termine di quel campionato la Salernitana fu promossa a discapito del Taranto e se la sentenza non fosse arrivata nel corso del campionato successivo, la squadra rossoblu sarebbe salita presumibilmente in serie B. La seconda volta con la penalizzazione sanzionata al Matera per il tentativo di illecito sventato e denunciato proprio dal Taranto, per il quale il club lucano ha subito 4 punti di penalizzazione che, se fossero stati sentenziati all’inizio della stagione dell’illecito (2013-2014) avrebbero permesso la promozione del Taranto. Stesso copione nel 2017 quando la sentenza sulla falsa fideiussione presentata dal Messina in fase di iscrizione al campionato di Lega Pro arrivò con colpevole ritardo; sentenza che avrebbe permesso al Taranto di salvarsi se fosse giunta in tempi più celeri”.
“Le istituzioni sportive non possono rimanere insensibili di fronte al grido di giustizia – concludono i portavoce pentastellati – che viene da una piazza così legata ai propri colori. È tempo di restituire a Taranto quanto le è stato sinora più volte sottratto”.