di Matteo Renzi
Bisogna rispondere, punto su punto, colpo su colpo. Perché chi tace oggi sarà giudicato complice domani.
1. Di Maio dice che il suo governo è il primo a non aver preso soldi da Benetton o Società Autostrade e che Benetton non gli ha pagato la campagna elettorale. FALSO! Vedendo le carte scopriamo che io non ho preso un centesimo né per la Leopolda, né per le nostre campagne elettorali. E ciò significa che Di Maio è un bugiardo. E uno sciacallo. Ma come se non bastasse si scopre che Società Autostrade ha finanziato la Lega e che il Premier Conte è stato legale di Aiscat, la società dei concessionari di autostrada: l’avvocato del popolo diventa all’improvviso l’avvocato delle autostrade. Quindi se Di Maio vuole sapere chi prendeva soldi dal sistema autostradale lo deve chiedere al prossimo Consiglio dei Ministri, non a noi.
2. Attaccano Delrio. E mi fanno schifo perché Delrio è un galantuomo come sanno tutti quelli che lo conoscono. Il metodo lo conosciamo: tutti contro uno sui social. Contando sulla superficialità del messaggio e sul silenzio impaurito degli amici della vittima. E’ un metodo infame, già visto tante volte contro di me, contro miei amici, contro membri della mia famiglia. Ma i vigliacchi non mi hanno mai fatto paura. E allora lo grido qui: giù le mani da Graziano Delrio. Accusare Delrio su questa vicenda è assurdo prima ancora che ingiusto. Una dimostrazione è il punto che segue, quello sulle concessioni.
3. Quando e perché è stata prorogata la concessione? Nel 2017, seguendo le regole europee, dopo un confronto col commissario UE Vestager (altro che leggina approvata di notte, è una procedura europea!), si è deciso di allungare la concessione di quattro anni, dal 2038 al 2042, in cambio di una fondamentale opera pubblica: la GRONDA, l’opera che avrebbe decongestionato anche il ponte Morandi. Io ti allungo la concessione (che scadrebbe comunque tra più di vent’anni) e tu in cambio mi dai SUBITO un’opera pubblica. Prorogare la concessione è stata una scelta del Governo per avere subito l’opera pubblica che avrebbe decongestionato il traffico a Genova. Contro la Gronda erano i 5 Stelle che nel 2012 definitiva “FAVOLETTA” l’ipotesi del crollo del ponte, che nel 2014 con il genovese BEPPE GRILLO volevano bloccare la Gronda “anche usando l’Esercito” e che nel 2018 con Toninelli hanno proposto ancora di cancellare l’opera. La proroga tra vent’anni della concessione serviva a fare subito la Gronda. E Genova ha bisogno della Gronda, dei lavori sul Bisagno, del terzo valico, degli investimenti sul Porto: tutte opere finanziate nella scorsa legislatura.
4. Il Ministro Toninelli è sparito, commissariato da Di Maio che tutte le sere è in TV, ovviamente senza contraddittorio, perché se fa un confronto con uno che conosce le carte è finito. Lanciamo un appello: Toninelli abbia il coraggio di venire in Aula la settimana prossima. Si interrompano le ferie, si riapra il Senato e Toninelli venga a dire SI o NO alla Gronda. Questo Governo dice no a tutto: NoGronda, NoTav, NoVax, NoEuro, NoIlva. Venga in aula, Toninelli, e vediamo se ha qualche notizia intelligente da dare. Genova attende risposte.
5. Sui social ci sono troppe FakeNews. Ci vorrebbe una commissione di inchiesta del Parlamento su questi temi. Ma ho come l’impressione che Salvini e Casaleggio abbiano molta paura che si indaghi su questi temi, chissà perché. Allora noi chiediamo a tutti di segnalare le FakeNews e la becera propaganda diffamante. Abbiamo creato un gruppo di avvocati: porteremo in Tribunale tutti, senza guardare in faccia nessuno. E segnaleremo all’Autorità delle Comunicazioni ogni singola fake news
Infine: il balletto intorno alla possibile revoca della concessione è molto strano e sicuramente richiamerà l’attenzione della Consob. Trovo incredibile che un uomo di legge come il Premier possa dire “Non aspettiamo i tempi della Giustizia” (poi uno si stupisce se gli stranieri smettono di investire in Italia). Quello che per noi è fondamentale è che Autostrade paghi. Parlare invece oggi di revoca significa regalare ad Autostrade 20 miliardi e la possibilità di tirarsi fuori dai lavori di rifacimento delle opere. Eh no. Autostrade deve pagare, a cominciare dal rifacimento del Ponte Morandi e dalla realizzazione della Gronda.
Governare non significa fare la corsa per prendere un Like. Bisogna affrontarla tutti insieme, in modo civile, non con l’approccio di chi si sente al Bar Sport sotto casa. Bisogna smettere di diffondere bugie come fa Di Maio perché la campagna elettorale è finita e lui è al Governo adesso.
E bisogna che quelli che sono al Governo capiscano finalmente che quello che il loro movimento definiva “FAVOLETTA” oggi è una tragica realtà.