Mentre la rete Internet attraverso l’uso dei social networks, le e-mail e la poste elettronica certificata ha cambiato il modo di comunicare dei cittadini e delle imprese, oscurando i tradizionali mezzi di comunicazione, gli enti pubblici ancora oggi continuano a dimenticare il progresso della tecnologia a danno dell’immediatezza delle comunicazioni servizio e sopratutto dei costi e sprechi di denaro pubblico.
Nel 2014, infatti, le sei amministrazioni capoluogo di provincia della Puglia hanno speso più di quattro milioni di euro (dati: “soldipubblici.it-governo“), fra francobolli e spese per i servizi di notifiche del servizio pubblico postale.
Lecce guida la classifica delle spese con 1.299.328 euro , seguita da Taranto con 552.328 euro; al terzo posto si piazza il capoluogo di regione, con il Comune di Bari che ha versato nelle casse di Poste Italiane 295.908 euro, al quarto posto le tre città della Bat con 192.914 euro. Penultimo posto Foggia con 84.540 euro, e fanalino di coda Brindisi che ha speso “solo” 77.282 euro in francobolli .
Nell’anno preso in esame a pagare di più sono stati i cittadini di Lecce che ci hanno rimesso ben 14,5 euro a testa. Migliori risparmiatori sono stati i residenti di Foggia, che hanno contribuito con appena 0,56 euro ognuno .