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22 Novembre 2024 05:15

Ricucci, il Giudice Russo, Marianna Rodriguez e le bufale giornalistiche

La notizia pubblicata sul CORRIERE DELLA SERA coinvolgendo il Russo giudice originario di Taranto ha indotto anche un giornale tarantino a riprenderla e pubblicarla anche online, contribuendo alla diffamazione della povera ed incolpevole Marianna Rodriguez.

di Federica Gagliardi

Era lo scorso 1 marzo quando il CORRIERE DEL GIORNO pubblicava una notizia che riguardava un’ennesima vicenda giudiziaria che vedeva come protagonisti il noto faccendiere Stefano Ricucci, il suo braccio destro Liberato Lo Conte ed il giudice tarantino Nicola Russo, ex consigliere di Stato e giudice della Commissione Tributaria del Lazio  ora sospeso dalla funzioni. Ricucci aveva l’obiettivo di ottenere dal giudice Russo una sentenza favorevole per un contenzioso tributario di 19 milioni d’euro, il quale secondo le ipotesi accusatorie della Procura di Roma avrebbe favorito i suoi “amici” nella sua qualità di relatore ed estensore della sentenza di secondo grado, favorevole alla Magiste, che aveva riformato la precedente pronuncia della Commissione Tributaria Provinciale, di segno opposto.

Ieri il CORRIERE DELLA SERA a firma del proprio collaboratore Giulio De Sanctis, che segue il settore giudiziario per la cronaca di Roma del quotidiano milanese, ha pubblicato una notizia sul processo che vede imputati Ricucci, Lo Conte ed il giudice Russo, coinvolgendo e citando l’incolpevole nota modella ed attrice venezuelana Marianna Rodriguez, persona assolutamente estranea ai fatti. Il giornalista nel suo articolo sosteneva che il giudice Russo si sarebbe invaghito della Rodriguez, sulla base di proprie farneticanti valutazioni prove di alcun riscontro.

Secondo il CORRIERE DELLA SERA Stefano Ricucci, nel cui ‘curriculum’ spiccano i flirt con alcune delle più belle donne dello spettacolo come Anna Falchi, avrebbe offerto al giudice tarantino Russo “cene da mille euro, cocktail e serate al fianco di “giovani showgirl  . Favori a cui si somma – per la procura – un regalo misterioso, ricevuto dal magistrato la notte prima della pronuncia favorevole sul contenzioso” riporta ancora il quotidiano milanese.

Nel corso della sua telefonata nella diretta Facebook del nostro direttore Marianna Rodriguez ha chiarito  di essere stata invitata a cena da una sua amica, ballerina in un programma RAI condotto da Carlo Conti, “Si può fare”  a cui partecipavano entrambe, recandosi insieme in un ristorante senza che la Rodriguez conoscesse alcuno dei presenti a tavola e di essersi limitata a cenare, parlando tutta la sera con la sua amica per poi prendersi un taxi e tornarsene a casa, senza mai intrattenere alcuna conversazione nè con Ricucci, nè tantomeno con il giudice Russo che secondo il CORRIERE DELLA SERAsi sarebbe invaghito di lei

La notizia pubblicata sul CORRIERE DELLA SERA coinvolgendo il Russo giudice originario di Taranto ha indotto un giornale tarantino a riprenderla e pubblicarla anche online, contribuendo alla diffamazione della povera ed incolpevole Marianna Rodriguez.

Marianna Rodriguez, nel corso del proprio intervento telefonico ieri sera nella “diretta” del programma “7 e mezzo” realizzata dal nostro giornale sui socialmedia condotta dal nostro direttore Antonello de Gennaro, ha voluto ricostruire e chiarire la verità dei fatti accaduti, che sono diametralmente opposti a quanto riportato dal quotidiano milanese, nei cui confronti la showgirl venezuelana si è riservata di adire le vie legali per tutelare il proprio buon nome.

Anche perchè la Rodriguez, è bene ricordarlo  non è mai stata minimamente sfiorata e tantomeno coinvolta in questa vicenda giudiziaria, a cui è totalmente estranea, non è mai stata ascoltata dalla polizia giudiziaria sia in qualità di persona informata sui fatti che in quanto testimone, è stata “utilizzata” da alcuni giornalisti a caccia di sensazionalismo per una notizia pubblicata che non riguardava e tantomeno coinvolgeva in alcun modo  la modella venezuelana.

Un pessimo esempio di “fakenews” all’interno di una notizia. L’ennesimo esempio di un pessimo giornalismo becero che non contribuisce alla correttezza dell’informazione, e che merita di essere sanzionato degli organi competenti.

 

 

 

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