BARI – Nella sua interrogazione il consigliere regionale del Gruppo Misto (eletto nelle liste di Emiliano) , il tarantino Gianni Liviano si chiede “Perché PugliaPromozione ha fatto un uso diffuso dell’istituto dell’affidamento diretto anche per importi superiori ai 40mila euro? E quali sono le ragioni per le quali risultano ancora aperte procedure del 2017 oltre che del 2018 e quali le ragioni per cui spesso non sono indicati i nomi delle società aggiudicatarie dei bandi?“. questi alcuni dei quesiti alla base dell’interrogazione che il consigliere regionale ha indirizzato al presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, e per conoscenza al presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, ed all’ Anac l’ Autorità nazionale anticorruzione.
Un’interrogazione molto dettagliata quella di Liviano che quanto riguarda l’attività di PugliaPromozione, l’ agenzia regionale per la promozione turistica pugliese che punta a fare chiarezza su diversi punti. Tra le contestazioni evidenziate da Liviano nella sua interrogazione il fatto “che alcune società, a mero titolo esemplificativo si cita la società Protem srl e la società Salento d’amare, risultano essere svariate volte destinatarie di affidamenti diretti e che risultano essere destinatari di fondi alcune associazioni datoriali, Confindustria Lecce e Confartigianato Lecce“.
interrogazione LivianoUna nostra fonte interna alla società di promozione regionale, racconta che la rabbia di Liviano sarebbe esplosa dopo i ripetuti rifiuti del vertice di Puglia Promozione ad assumere l’addetto stampa del consigliere regionale, sin dai tempi in cui era assessore al turismo, incarico da cui dovette dimettersi dopo aver assegnato un contratto ad un suo sostenitore elettorale .
Puntuale ed immediata la replica di Matteo Minchillo direttore generale di PugliaPromozione : “Nessun caso appalti. Le affermazioni del consigliere regionale Giovanni Liviano che riguardano i bandi e gli affidamenti diretti di PugliaPromozione sono false, appaiono strumentali e sono fortemente lesive dell’immagine dell’Agenzia regionale PugliaPromozione. Per questo l’Agenzia intraprenderà ogni azione possibile per tutelare il proprio operato“.
Minchillo evidenzia invece come “PugliaPromozione procede secondo la legge, con bandi e procedure ad evidenza pubblica» e precisa che “non è vero affatto che il 92 per cento delle attività dell’agenzia sono state assegnate con affidamento diretto; lo stesso Liviano parla di 670 bandi, il che vuol dire che a monte dell’affidamento esiste sempre una procedura ad evidenza pubblica. La polemica dunque del consigliere è finalizzata a generare l’idea, da lui affermata, che PugliaPromozione eroghi risorse a pioggia senza procedure comparative. È questo il dato falso che lede l’immagine di PugliaPromozione le cui procedure sono invece assistite da trasparenza e correttezza, oltre che nel rispetto delle norme del codice“.
Il direttore dell’Agenzia Regionale del Turismo pugliese ricorda inoltre che il Collegio dei Revisori dei Conti “non ha mai mosso rilievi, così come gli organi di controllo europei, che hanno certificato la spesa, validando le procedure. Il consigliere Liviano riporta dati confusi e mischiati e definisce affidamenti diretti quelli che sono quasi sempre atti di conclusione di procedure di evidenza pubblica. Ora, come quando lui era Assessore al Turismo. I reali affidamenti diretti nel 2018, per esempio, sono solo due. Se il consigliere Liviano avesse richiesto all’Agenzia le informazioni di cui aveva bisogno, gli sarebbero state prontamente fornite“.
Minchillo elenca alcuni numeri abbastanza significatici ed indicativi: “Ai bandi e alle procedure di evidenza pubblica hanno partecipato centinaia di imprese e di associazioni: dal 2016 al 2018 sono stati 909 i partecipanti a Inpuglia 365 fra imprese, associazioni e comuni per un totale di 3 milioni 627.541 euro. Dal 2017 ad oggi sono stati 216 i partecipanti al bando per gli infopoint per un totale di 2 milioni 407mila euro; persino sugli educational Pugliapromozione effettua avvisi pubblici, perché riteniamo che attraverso una sana competizione tra i territori si può ottenere una migliore promozione dell’intera Puglia. Perciò – conclude la nota – le accuse lanciate dal consigliere appaiono doppiamente lesive dell’immagine dell’Agenzia, della Regione e dell’intera Puglia con il suo comparto turistico“.