TORINO – Ricordate Flavia Lavinia Cassaro, la maestra elementare vicina ai centri sociali che aveva partecipato lo scorso 22 febbraio ad una manifestazione antifascista nel centro di Torino, urlando ai poliziotti schierati in ordine pubblico “vigliacchi, mi fate schifo, dovete morire“., motivo per cui è stata licenziata ? In un controllo effettuato dagli agenti del commissariato Barriera Milano della Polizia di Stato nell’alloggio di corso Novara dove la Cassaro vive, sono stata trovati cocaina e hashish, droga sequestrata .
Incredibilmente è stata proprio lei a indicare ai poliziotti del commissariato lo stupefacente, lasciato in bella mostra sul tavolo della cucina. Inoltre è stata trovata in possesso di un “Grinder” attrezzo da cucina che serve a sminuzzare vegetali, ma anche la marijuana. Per il possesso della droga l’ormai ex-maestra elementare è stata segnalata amministrativamente.
I poliziotti nel corso di un controllo straordinario del territorio che ha interessato lo stabile di corso Novara, occupato da anni da famiglie ed esponenti dell’area antagonista, si sono recati stati a controllare la sua abitazione abusiva . La Polizia, in realtà, era sulle stracce di un marocchino, H.E.M. 38 anni, conoscente della maestra, residente in un altro alloggio dello stabile, sospettato di essere un pusher. Nel suo appartamento gli agenti hanno trovato più di 14 grammi di hashish, per cui è stato denunciata all’Autorità giudiziaria.
Flavia Lavinia Cassaro, dopo il clamore suscitato dalle sue frasi contro la Polizia ripetute con disprezzo anche di fronte alle telecamere delle reti Mediaset, venne sospesa dall’insegnamento e successivamente lo scorso giugno è stata licenziata a conclusione del procedimento disciplinare aperto dall’Ufficio scolastico regionale del Piemonte con la motivazione di aver agito “in grave contrasto con i doveri inerenti alla funzione di educatrice nonché per attività dolosa che ha arrecato grave pregiudizio alla Scuola e alla pubblica amministrazione”.
La Cassaro inoltre si è ritrovata indagata per oltraggio a pubblico ufficiale, nell’ambito dell’inchiesta sugli scontri tra polizia e antagonisti avvenuti la sera del 22 febbraio, quando le forze dell’ordine cercarono di impedire al corteo antifascista di raggiungere l’hotel Nh di corso Vittorio dove era in corso un comizio di CasaPound. Alcuni giorni fa il sindacato di polizia Siulp si è costituito parte civile nel procedimento penale per la guerriglia scoppiata tra corso Vittorio e piazza Statuto il 22 febbraio. L’azione legale contro gli imputati è una presa di posizione da parte del sindacato a tutela dei poliziotti rimasti feriti negli scontri.