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22 Novembre 2024 02:11

Forza Italia, la rivolta pugliese a Silvio Berlusconi

Dopo la nomina “berlusconiana” del brindisino Luigi Vitali, sottosegretario alla Giustizia nei governi Berlusconi II e Berlusconi III,  a coordinatore regionale di Forza Italia, i coordinatori provinciali pugliesi tutti fedelissimi di Raffaele Fitto, a partire dal vice coordinatore regionale vicario Antonio Distaso, i vice-coordinatori Roberto Marti, Riccardo Memeo, ed i coordinatori Luigi Perrone (Bari),  Luigi D’Ambrosio Lettieri (area metropolitana Bari), Benedetto Fucci (Bat) Lucio Tarquinio (Foggia) Antonio Gabellone (Lecce) Gianfranco Chiarelli (Taranto) hanno deciso di dimettersi tutti quanti insieme, proprio alla vigilia della convention di Roma.

Luigi Vitali
nella foto Luigi Vitali e Silvio Berlusconi

Con una nota firmata da tutti “a seguito di quanto irritualmente appreso dagli organi d’informazione, circa il commissariamento di Forza Italia in Puglia, e ritenendo tale provvedimento un nuovo grave errore che allontana ulteriormente il Partito dalla sua base, rimettiamo il nostro mandato, rassegnando dunque le dimissioni di rispettivi incarichi“.

Con ciò – continua la nota congiunta – liberiamo il commissario incaricato dall’onere di valutare il nostro livello di allineamento al “nuovo corso“, sgombrando il campo da qualunque equivoco circa la nostra coerente battaglia, al fianco di Raffaele Fitto, per una reale ricostruzione del Partito e del Paese. Un atto il nostro, di doveroso rispetto degli elettori e militanti di Forza Italia ancora una volta ignorati e traditi da decisioni calate dall’alto. Continuiamo tuttavia ad attenderci un cambio di rotta che si manifesti innanzitutto con l’azzerramento dei vertici nazionali e l’avvio di un libero confronto interno, allo stato di fatto impedito“.

In particolare la imminente scadenza elettorale che riguarda il rinnovo del consiglio regionale in Puglia, impone che ciò avvenga con immediatezza. Resta inteso, per quanto scontato, il nostro massimo impegno a sostegno di Forza Italia e della candidatura di Francesco Schitulli, essendo la difesa dei valori e delle idee del centrodestra, nonchè le attese del popolo dei moderati pugliesi, il nostro obiettivo prioritario ed assoluto.”

Fitto rincara la dose: ”Il commissario è un atto di debolezza: ora che abbiamo avuto ragione, parte un tentativo di epurazione, che non porterà a nulla, restiamo nel partito”. Vitali invece ostenta sicurezza e commenta all’Adnkronos il gesto delle dimissioni come un “atto di responsabilità, che mi evita di commissariare i loro incarichi, cosa per altro non ero intenzionato a fare. La notizia non crea scompiglio“.  Presto il neo commissario vedrà tutti i vertici locali di Fi, i parlamentari e anche Fitto per provare una mediazione.

Non sarà sicuramente una passeggiata di salute per Vitali e sopratutto per Silvio Berlusconi che rischia di perdere nuovamente anche la guida della regione pugliese.

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