ROMA – Due giorni dopo la vergognosa raffica di insulti scagliati contro la stampa – subito dopo la sentenza di assoluzione del sindaco di Roma Virginia Raggi – ad opera del vicepremier pentastellato Luigi Di Maio che aveva definito i giornalisti che si erano occupati del caso “infimi sciacalli” ed Alessandro Di Battista, che dal Sud America, si era rivolto ai cronisti definendoli “pennivendoli” e “puttane“, il caso provoca ancora reazioni nel mondo politico, e non solo.
E’ intervenuto il capo dello Stato durante un incontro con un gruppo di studenti al Quirinale: “La libertà di stampa ha grande valore“, ha detto Mattarella raccontando qual è il suo atteggiamento nei confronti degli articoli, più o meno graditi che siano.
“Al mattino leggo i giornali: notizie e commenti, quelli che condivido e quelli che non condivido e forse questi secondi per me sono ancora più importanti. Perché è importante conoscere il parere degli altri, le loro valutazioni. Quelli che condivido sono interessanti, naturalmente e mi stanno a cuore; ma quelli che non condivido sono per me uno strumento su cui riflettere. E per questo ha un grande valore la libertà di stampa, perché, anche leggendo cose che non si condividono, anche se si ritengono sbagliate, consente e aiuta a riflettere” ha detto Sergio Mattarella parlando agli studenti .
Nello stesso momento, sul tema della libertà di stampa, va registrata la posizione di entrambi i presidenti delle Camere. Roberto Fico, è peraltro proprio un esponente dei Cinquestelle: “C’è la Costituzione, la libertà di stampa è tutelata e sarà tutelata fino alla fine, ma negli ultimi trenta anni è mancata una cultura generale dell’indipendenza ed è un tema che va affrontato perchè la stampa influenza la politica e i politici influenzano i giornalisti“, ha dichiarato Fico a latere di un appuntamento a Napoli. “Abbiamo bisogno come Paese di uscire fuori dallo scontro costante da parte di tutti. Bisogna riuscire ad avere un altro tipo di dialogo, e questo vale per tutti gli attori coinvolti“.
Il presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla RAI-TV , Alberto Barachini, ha chiesto a Di Maio di intervenire in Commissione: “Le accuse ai giornalisti formulate negli ultimi giorni da diversi esponenti del Movimento Cinque Stelle sono infamanti e non possono essere accettate in una moderna democrazia. Tali accuse acquistano una particolare gravità se provenienti da soggetti che rivestono cariche governative. Voglio esprimere, pertanto, la mia solidarietà a tutti i colleghi che ogni giorno, anche rischiando la vita, lavorano a tutela del diritto dei cittadini di essere informati, svolgendo una funzione di interesse generale“.
Anche il sindacato è intervenuto: “Condanniamo, ed è dire poco, le affermazioni che hanno caratterizzato in questi giorni un partito di governo nei confronti della stampa“, ha detto Susanna Camusso leader della Cgil, .