La Direzione Investigativa Antimafia di Lecce ha eseguito un decreto di confisca, emesso dalla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Taranto, nei confronti di Aldo Vuto , 65enne tarantino, già condannato con sentenza irrevocabile per associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e usura. Il provvedimento di confisca emesso dalla Seconda sezione penale del Tribunale di Taranto, riguarda due immobili uno dei quali nella pieno centro di Taranto in via Pitagora e il secondo nella frazione di Talsano del valore complessivo di€ 500.000.
Il Tribunale nel suo provvedimento ha contestato al Vuto che “vanta” un imponente curriculum delinquenziale che comprende, tra l’altro, la trascorsa militanza alla “Nuova Camorra Organizzata” di Raffaele Cutolo , la sproporzione tra il reddito dichiarato dal suo nucleo familiare e il valore economico dei beni posseduti. La Corte, ha spiegato nel dispositivo che: “…la disponibilità finanziaria dell’intero nucleo familiare del Vuto …OMISSIS… appena sufficienti a soddisfare quanto ordinariamente necessario per le primarie esigenze di vita della famiglia …OMISSIS… non appare senz’altro proporzionata e compatibile con il notevole onere finanziario assunto per l’acquisto degli immobili, entrambi a nome di …OMISSIS.. moglie del prevenuto, e nella sicura disponibilità di quest’ultimo”.
Le indagini compiute dagli investigatori della Dia di Lecce, hanno appurato che le operazioni di acquisto degli appartamenti, entrambi intestati alla moglie di Vuto, sono assolutamente incongrue e difficilmente giustificabili. A fronte di un reddito dichiarato di poche centinaia di euro, la famiglia Vuto aveva assunto impegni finanziari considerevoli, anche mediante l’accensione di un mutuo venticinquennale con una rata mensile di circa 1.400 euro.