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22 Novembre 2024 15:27

L ‘Interpol cattura ed arresta Cesare Battisti in Bolivia. Prossima l’ estradizione

ALL'INTERNO IL VIDEO DELL'OPERAZIONE L'ex terrorista italiano è stato catturato a Santa Cruz, dopo aver fatto perdere le sue tracce nello scorso dicembre in Brasile. Il figlio del nuovo presidente brasiliano Bolsonaro: "Salvini, il regalo sta arrivando", Nell’operazione è stato fondamentale l’operato dei poliziotti della Criminalpol-S.C.I.P. Servizio di cooperazione internazionale di polizia , di quelli della Direzione centrale della polizia di prevenzione e della Digos di Milano, in collaborazione con i “servizi” di intelligence italiani.

SAN PAOLO – L’ex terrorista  Cesare Battisti è stato catturato alle 17 di ieri (le 22 in Italia) a Santa Cruz de La Sierra, popolosa città nell’entroterra boliviano. dopo aver fatto perdere le sue tracce a dicembre, a seguito dell’ ordine di cattura spiccato nei suoi confronti

Ad eseguire l’arresto di Battisti che per camuffarsi,  barba e baffi finti. è stato effettuato da una squadra “speciale” dell’Interpol composta da agenti italiani e brasiliani. Nell’operazione è stato fondamentale l’operato dei poliziotti della Criminalpol-S.C.I.P. Servizio di cooperazione internazionale di polizia , di quelli della Direzione centrale della polizia di prevenzione e della Digos di Milano, in collaborazione con i “servizi” di intelligence italiani.

Gli uomini dell’ Interpol e dell’Antiterrorismo italiano seguivano una serie di piste che poco prima di Natale li aveva condotti ad individuare la Bolivia come il paese dove si poteva esser rifugiato Battisti. Dopo un breve ritorno in Italia, pochi giorni fa,  gli investigatori italiani hanno ricevuto le conferme che attendevano. Quindi insieme ai colleghi brasiliani e boliviani è stata circoscritta l’area e ieri si è deciso di intervenire. Battisti è stato trasferito in un ufficio della polizia boliviana e sono già state avviate le attività per l’esecuzione del procedimento di espulsione dal Paese.

Prima di intervenire sono state effettuate tutte le attività di comparazione e i riscontri visivi possibili fino a quando si è avuta la ragionevole sicurezza che fosse proprio lui. A quel punto, nella giornata di ieri, sono stati fatti intervenire gli uomini della polizia boliviana, che lo hanno fermato in mezzo alla strada.

Alle richieste degli agenti di fornire i propri documenti, Battisti ha risposto in portoghese dicendo di non averli e soltanto quando lo hanno portato negli uffici della polizia dove si trova tutt’ora  ha fornito il suo documento brasiliano rilasciati dalle autorità gialloverdi.

Una volta riportato in Italia, Battisti verrà  associato al carcere più vicino al luogo di atterraggio, come prevede in questi  casi   la procedura per casi di questo genere.

La notizia, anticipata dalla stampa brasiliana, è stata confermata da  Filipe Martins, consigliere speciale del presidente della repubblica Jair Bolsonaro.  “Il terrorista italiano Cesare Battisti è stato arrestato in Bolivia e sarà presto portato in Brasile, da dove verrà probabilmente mandato in Italia, così da poter scontare l’ergastolo secondo la decisione della giustizia italiana“, scrive Martins sul suo profilo Twitter.

La vicenda del terrorista italiano condannato dalla giustizia italiana, è stata al centro della politica brasiliana. Battisti  assolto dalla politica francese era fuggito dalla Francia, era stato venne graziato nel suo ultimo giorno di mandato dalll’ex presidente brasiliano Lula da Silva fino al 13 dicembre, quando il giudice della Corte Suprema brasiliana Luiz Fux ne ha ordinato l’arresto per “pericolo di fuga”  “a fini di estradizione“.  in vista di una possibile estradizione in Italia, concessa nei giorni seguenti dal presidente uscente Michel Temer prima dell’insediamento di Jair Bolsonaro avvenuto il primo gennaio 2019.

Il nuovo presidente brasiliano Bolsonaro, entrato in carica a gennaio, aveva manifestato la sua intenzione di estradare Battisti in Italia in uno scambio di battute con il leader della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini, già nel corso della campagna elettorale che lo ha portato alla presidenza del Brasile.

Eduardo Bolsonaro  deputato federale, e figlio del presidente brasiliano,  ha festeggiato l’arresto di Cesare Battisti, catturato a Santa Cruz de la Sierra in Bolivia con un commento su Twitter : “Matteo Salvini, il ‘piccolo regalo’ sta arrivando“.

il terrorista rosso Cesare Battisti, esponente dei  Pac-Proletari armati per il comunismo

Un aereo dell’ Aise,  l’Agenzia d’intelligence italiana , che si occupa dell’estero con a bordo anche investigatori della Polizia di Stato è già in volo per la Bolivia, dove è previsto l’arrivo per 17 di oggi. Non escluso il rientro tra oggi e domani.

Mattarella: “Sia consegnato presto alla giustizia italiana”

In un comunicato dell’Ufficio stampa del Quirinale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la sua soddisfazione per l’arresto in Bolivia del latitante Cesare Battisti. Mattarella “si augura che Battisti venga prontamente consegnato alla giustizia italiana, affinché sconti la pena per i gravi crimini di cui si è macchiato in Italia e che lo stesso avvenga per tutti i latitanti fuggiti all’estero“».

L’ Italia non potrà applicare l’ergastolo, ma soltanto una pena massima di trent’anni, come ha ha spiegato Raffaele Piccirillo   l’ex direttore degli Affari di Giustizia del ministero, che seguì direttamente il caso quando ministro era Andrea Orlando. “In Brasile non c’è l’ergastolo, è vietato dalla Costituzione: per questo l’Italia si è impegnata per garantire che non sarà applicato a Battisti. Questo è frutto dell’accordo, della cosiddetta ‘condizione accettata’, concluso il 5 e 6 ottobre del 2017. Per cui a Battisti, una volta estradato, sarà applicata la pena massima di 30 anni”.

“La pacchia è finita” commenta il vicepremier  ministro dell’interno  Matteo Salvini, che aggiunge ” Cesare Battisti è un delinquente che non merita una comoda vita in spiaggia ma di finire i suoi giorni in galera” postando sui social una foto di Battisti sovrastata dalla scritta “la pacchia è finita”.

Poi i ringraziamenti alle Forze dell’Ordine italiane e straniere per il lavoro svolto, e al presidente brasiliano Jair Bolsonaro ed al nuovo governo brasiliano.

“Ad attenderlo qui da noi ci saranno le nostre carceri –  ha scritto su Facebook il presidente del Consiglio  Conteaffinchè possa espiare le condanne all’ergastolo che i tribunali italiani gli hanno inflitto a suo tempo con sentenze passate in giudicato, non certo a causa delle sue idee politiche, bensì per i quattro delitti commessi e per i vari reati connessi alla lotta armata e al terrorismo“. Dopo anni di latitanza, dice Salvini, “la pacchia è finita“. Il ministro ha pubblicamente ringraziato anche gli investigatori, a partire dalla Polizia e dell’ Intelligence italiana.

La cattura dell’ex terrorista rosso è stata celebrata sempre sui social anche dall’ambasciatore italiano Antonio Bernardini: “È stato preso! La democrazia è più forte del terrorismo” . Sempre su Twitter ha commentato l’ex premier Paolo Gentiloni:Battisti arrestato stanotte in Bolivia. Finalmente le vittime del terrorismo avranno giustizia“.

“E’ finita la lunghissima fuga di Cesare Battisti. Il mio pensiero va ai familiari delle sue vittime: Antonio Santoro, Pierluigi Torregiani, Lino Sabbadin, Andrea Campagna. A loro posso dire che, finalmente, giustizia è fatta!”. Lo scrive in un lungo post su Facebook il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede affermando che “ora Cesare Battisti sarà riconsegnato all’Italia”. “La tensione delle ultime ore e il dovuto riserbo – aggiunge – possono lasciare spazio alla soddisfazione per aver raggiunto un risultato atteso 25 anni”

“È fatta. Credo sia la volta buona” è stato il commento sull’arresto di Battisti, fatto da Alberto Torregiani, figlio del gioielliere ucciso nel 1979 dai Pac-Proletari armati per il comunismo  in una sparatoria in cui lui stesso rimase ferito e perse l’uso delle gambe. “Forse davvero è una buona giornata” ha detto parlando con l’Ansa. “Non oso pensare che ora possa trovare un escamotage. Sarebbe da scriverci un libro“.

Il rientro dalla Bolivia annulla il precedente accordo con il Brasile . Come già spiegato, in Brasile non c’è l’ergastolo, in quanto è vietato dalla Costituzione brasiliana: per questo l’Italia si era impegnata per garantire che non sarà applicato a Battist, secondo l’accordo stipulato dai due Paese il 5 e 6 ottobre del 2017. Per cui a Battisti, una volta estradato, sarebbe stata applicata la pena massima di 30 anni.

Però facendo rientrare l’ex terrorista dei Pac direttamente dalla Bolivia, senza transitare dal Brasile, si potrà evitare l’applicazione dell’accordo. Va ricordato che anche nel Paese boliviano esiste l’istituto dell’ergastolo, ma essendo stato Battisti espulso e quindi non estradato, anche questo ostacolo sarà ovviato. Grazie a questi “tecnicismi” burocratici il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede ha cosi potuto comunicare su Twitter:”Cesare Battisti tornerà in Italia direttamente dalla Bolivia. In questo modo, l’ex terrorista sconterà la pena che gli è stata comminata dalla giustizia italiana: l’ergastolo“.

Cesare Battisti a bordo del Falcon dei Servizi italiani che lo sta riportando in Italia

Il volo che riporterà l’ex terrorista in Italia è stato inviato in Bolivia oggi ed è ripartito intorno alle 22 alla volta dell’aeroporto romano di Ciampino dove atterrerà – secondo quanto annunciato dal ministro degli Interni Matteo Salvini in televisione – domani a mezzogiorno

Chi è Cesare Battisti

Nato nel 1954 a Cisterna di Latina, Battisti è stato condannato a due ergastoli in Italia in contumacia in quanto nel 1981 era evaso dal carcere  dopo la condanna a 12 anni in primo grado – per quattro omicidi avvenuti alla fine degli anni settanta: due compiuti materialmente e due in concorso con altri.

 Viene arrestato a 18 anni per la prima volta, a Frascati per una rapina, torna in carcere altre volte, per un sequestro di persona e successivamente per aver aggredito un sottoufficiale dell’esercito. In carcere ad Udine incontra e conosce Arrigo Cavallina ed entra a far parte dei Pac, il gruppo eversivo Proletari armati per il comunismo, ritenuto responsabile di rapine a banche e supermercati – rivendicate come espropri proletari – e anche di alcuni omicidi.

Battisti è accusato di aver preso parte all’omicidio di Andrea Santoro, maresciallo del carcere di via Spalato e ad altri tre omicidi: quello del gioielliere Pierluigi Torregiani, a Milano, per il quale Battisti è stato condannato come mandante e ideatore, e quello del macellaio Lino Sabbadin a Mestre, per il quale Battisti ha fornito copertura armata. Battisti è stato accusato anche di essere anche l’esecutore materiale dell’omicidio dell’ agente della Digos di Milano, di Andrea Campagna, ucciso il 19 aprile del 1978.

 

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