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22 Novembre 2024 03:57

Aeroporti di Puglia: l’epurazione del dg Franchini finirà in Tribunale

Voci ricorrenti parlano di un'imminente nomina "lottizzata" da Michele Emiliano in vista delle prossime elezioni regionali che si terranno l'anno prossimo.

BARILicenziato dopo 18 anni trascorsi  alle dipendente di Adp, Marco Franchini  ex- direttore generale di Aeroporti di Puglia sta valutando con i suoi legali le iniziative legali di tutela del caso.

Gli addebiti contestati dal consiglio di amministrazione della società all’ormai ex direttore sono quattro, e hanno un’origine datate nel tempo, “vecchie” di quasi dieci anni; mentre, invece, altre di fatto non sarebbero così gravi da poter giustificare un licenziamento.

Per esempio a Franchini viene contestato di non aver comunicato qualche giorno in più di ferie durante il periodo post natalizio, e tale assenza è coincisa, per uno scherzo del destino, proprio quando sono scoppiate le polemiche sull’aereo fermo nello scalo di Brindisi, che è stato scongelato con secchiate d’acqua.

Dopodichè gli viene addebitata una vicenda legata alla gestione del parcheggio P8 dell’aeroporto brindisino, per la quale nel 2016 venne avviata anche un’inchiesta penale. Inoltre gli viene contestato l’affidamento di un servizio ad una società di manutenzione e, per concludere, un incarico assegnato, nel 2003, ad un professionista esterno. Non viene reso noto se venga mosso a Franchini anche qualche contestazione sui 10 milioni di euro di Iva non versati in riferimento alla convenzione della società aeroportuale con la compagnia aerea irlandese Ryanair.

Sarebbero quindi queste le motivazioni principali con le quali il Consiglio di amministrazione di Aeroporti di Puglia, nominato e “controllato” da Michele Emiliano , ha comunicato venerdì scorso il licenziamento a Franchini , dopo 18 anni di servizio.

Il suo mandato era iniziato nel 2001 con Raffaele Fitto governatore della Regione Puglia e Domenico Di Paola presidente della società,  venendo riconfermato anche durante i due mandati con Nichi Vendola alla presidenza della Regione Puglia,  riconoscendogli il merito di essere stato capace a far decollare gli scali di Bari e Brindisi, che fino ai primi anni del 2000, erano considerati nel traffico aereo, degli aeroporti di periferia, con solo sette destinazioni raggiungibili ed un fatturato di circa di 13 milioni all’anno.

Attualmente i collegamenti sono 82, di cui 66 internazionali, e  la quota di passeggeri è arrivata a  7,5 milioni e la società Aeroporti di Puglia fattura 96 milioni di euro. Il patrimonio netto è passato in 18 anni da poco più di un milione di euro a oltre 24 milioni, gli investimenti da circa 23 milioni a oltre quota trecento.  Numeri di eccellenza gestionale che sono certamente dalla parte di Franchini ma che ai “nominati” da Emiliano evidentemente non sono bastati.

I rapporti di Franchini con il nuovo consiglio di amministrazione voluto dal governatore Michele Emiliano, guidato dal manager “ferroviario” Tiziano Onesti e composto da Antonio Vasile (un ex assessore della Giunta comunale di Bari) e Beatrice Lucarella (un’ex-poliziotta sindacalista dell’ UGL)  non erano sicuramente dei più idilliaci e la sua uscita era “chiacchierata” da diverso tempo, ed è stato formalizzato venerdì scorso.

I “rumour” baresi raccontano di una decisione voluta e concordata con il presidente Michele Emiliano,  considerando che la Regione Puglia è l’unico azionista di riferimento (le minime quote detenute dagli altri Enti sono state acquisite dalla Regione recentemente) ed affidata a dei dilettanti allo sbaraglio  come Vasile e Lucarella che di trasporto aereo capiscono poco o nulla, come si evince dai rispettivi curriculum.

Al posto dell’ormai ex direttore generale, è stato conferito l’incarico di “accountable manager” all’ingegnere Donato D’Auria, anch’egli dipendente della società Aeroporti di Puglia, ritenuto dal cd “figura di assoluto valore”. Ma voci ricorrenti parlano di un’imminente nomina “lottizzata” da Emiliano in vista delle prossime elezioni regionali che si terranno l’anno prossimo.

Il licenziamento di Franchini probabilmente verrà impugnato in quanto il manager era stato formalmente avvisato delle contestazioni attraverso una lettera, alla quale aveva risposto con delle controdeduzioni che, evidentemente, non sono bastate al consiglio di amministrazione le cui competenze specifiche settoriali sono a dir poco inesistenti !

La vicenda quindi potrebbe finire davanti ad un giudice del Lavoro in quanto l’ex-direttore generale Franchini, molto amareggiato dalle modalità con le quali è stato messo alla porta, è convinto con i suoi legali che ricorrano  i presupposti e le motivazioni necessarie per un licenziamento.

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