di Federica Gagliardi
L’ atmosfera che si respira tra i Sassi è a dir poco frizzante. Si è lavorato per anni, per giungere a questo traguardo, e da oggi Matera è ufficialmente la Capitale europea della Cultura. La città dei Sassi è finalmente sotto i riflettori internazionali e vi resterà per un anno, fino al 20 dicembre, con 48 settimane fitte di eventi .
“Open Future” è il titolo-filo conduttore che guiderà gli eventi. Quattordici bande, sette lucane e sette europee, si sono esibite sino al tardo pomeriggio quando la sfilata si è propagata dai Sassi nei vicoli, nelle strade, e la festa è continuata in cielo e nei locali, con artisti nazionali e internazionali. La trasmissione dedicata a questo evento condotta da Gigi Proietti è stata trasmesso in diretta in Eurovisione su Rai1 . I materani sono felicissimi e orgogliosi. Ed il turismo vede oggi il Sasso Caveoso e quello Baresano schizzare al secondo posto in Europa dopo Londra nelle mete di gennaio. Dopo che anche la nuova stazione ferroviaria di Matera Centrale progettata dall’architetto milanese Stefano Boeri ha visto passare ieri i primi treni, “siamo al tripudio” come ha commentato ai telegiornali ed ai siti internet di mezzo mondo il direttore artistico Paolo Verri.
I migranti della Silent Academy da profughi si sono trasformati in artisti indossando vestiti realizzati con i teli termici con cui sono stati salvati e quando le bande musicali arrivate da tutta Europa composte da 2019 musicisti hanno suonato l’Inno alla Gioia nell’anfiteatro metafisico della Cava del Sole più di un materano non ha resistito alla commozione .
Al taglio del nastro ha voluto essere presente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha definito Matera “orgoglio d’Italia e d’Europa, simbolo del Mezzogiorno italiano che vuole innovare e crescere, sanando fratture e sollecitando iniziative. Ma anche dei vari Sud d’Europa, così importanti per il Continente, perché nel Mediterraneo si giocheranno partite decisive per il suo destino e per quello del pianeta”.
Dal palco dell’ evento che ha dato l’avvio alle celebrazioni per l’anno di Matera capitale della Cultura europea, il presidente Mattarella, ha richiamato l’attenzione sul valore inclusivo della cultura. Di fronte allo scenario incantato delle antiche cavità rupestri, fino agli anni ‘50 riparo per un’umanità dolente, ora divenuto un sito suggestivo e unico al mondo, patrimonio dell’Unesco, ha lanciato un messaggio importante: “La cultura costituisce il tessuto connettivo della civiltà europea. Non cultura di pochi, non cultura che marca diseguaglianza dei saperi – e dunque delle opportunità – ma cultura che include, che genera solidarietà; e che muove dai luoghi, dalle radici storiche“.
“L’idea stessa di Europa si fonda, in misura fondamentale, sul valore riconosciuto alla cultura delle sue genti” ha ricordato il capo dello Stato, evidenziando come “le scoperte scientifiche, la poesia, il pensiero filosofico, la vivacità letteraria, le arti, l’urbanistica hanno dato origine a modelli di vita” aggiungendo “pur nelle sue specifiche e importanti diversità, il nostro Continente è stato capace di dare al mondo un grande patrimonio condiviso di civiltà e di risorse, tanto da far risultare nella storia – e tuttora – indispensabile il suo contributo protagonista per il futuro stesso della intera comunità mondiale“.
Proprio a Matera, assicura il presidente “ci si rende conto di quanto la fatica e il genio di una comunità siano riusciti a produrre, e si coglie anche il legame con un cammino più grande, quello dei popoli europei, orientato da valori comuni; da una cultura che è sempre più feconda e che ha consentito a tutti noi europei di compiere passi decisivi verso la libertà, la pace, il benessere“. Mattarella apprezza il proposito di Open future Matera 2019, che è anche quello di Plovniv (l’altra capitale europea della cultura 2019) cioè “sfruttare il potere della cultura per la coesione sociale e il benessere“. “In linea con questa indicazione, – ha concluso il Capo dello Stato – “abbiamo il dovere di sostenere la creatività, le relazioni culturali internazionali e di investire sul potenziamento di quella rete di conoscenza e di formazione, di innovazione e di lavoro, che sola può offrire al Continente un destino all’altezza dell’attesa dei i suoi popoli. A cominciare dalle generazioni più giovani, che meglio di altri sanno come il profilo europeo sia essenziale alla loro identità. Essere europei è, oggi, parte ineliminabile delle nostre stesse identità nazionali”.
Presente anche il premier Giuseppe Conte che ha detto: “Da questo sole deve partire la riscossa di Matera e del Sud”. Ed ha aggiunto: “È responsabilità del governo investire al Sud e per il Sud. Già in questi mesi abbiamo avviato specifiche azioni volte a sostenere territori. Ho fiducia che quest’anno dedicato a capitale europea della Cultura contribuisca ad accrescere la consapevolezza delle risorse che possono essere sprigionate in Basilicata e nel Meridione: è un’occasione per tutto il Sud“. Il presidente del consiglio ha aggiunto “Matera è la prima città del Sud a essere stata scelta come Capitale europea della cultura. Una scelta che riveste un significato e un’occasione per tutto il meridione che da Matera oggi è rappresentato“. Il premier Conte ha poi sottolineato: “Arrivare qui è ancora un’impresa non degna di un paese civile. Occorrono investimenti che il governo realizzerà a fronte di progetti innovativi e plausibili“.
Al calar della serata diverse fonti luminose hanno reso ancora più magica l’atmosfera. Brillano Migliaia di lumini, al tramonto, sul Sasso Barisano, lasciato al buio per il progetto “Matera cielo stellato” di Francesco Foschino, con l’associazione “Scorribande musicali”. Le melodie di due cori polifonici, i Cantori materani e il coro “Pierluigi da Palestrina”, risuonano in piazza Duomo, accompagnate dalle evoluzioni acrobatiche della Compagnia dei Folli e la performance collettiva 4:33, brano totalmente silenzioso del compositore John Cage. Nel Sasso Caveoso, infine, i visitatori scoprono le installazioni del progetto Lumen.