TARANTO – Nei giorni scorsi, personale della 2a sezione delle Squadra Mobile ha denunciato in stato di libertà un avvocato tarantino, Michele Cervellera di 56 anni per truffa aggravata e continuata in danno di cittadini extracomunitari e per falsità materiale in atti pubblici. Indagato anche un ex-avvocato Antonio Milella, già coinvolto in precedenti attuali inchieste giudiziarie e questa volta denunciato a piede libero.
Allo stesso professionista è stata notificata la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercizio della professione di avvocato, della durata di sei mesi.
Le indagini sono partite nell’ottobre di due anni fa, quando un cittadino del Bangladesh si è presentato agli sportelli dell’Ufficio Immigrazione della Questura Jonica, per regolarizzare la sua posizione sul territorio italiano.
Il bengalese in quel frangente aveva dichiarato ai poliziotti di aver affidato le sue pratiche all’avvocato Cervellera il quale, dietro aver ottenuto l’ onorario richiesto di 4.000 euro, gli aveva consegnato prima un contratto di lavoro subordinato e, dopo circa un anno, la fotocopia di un’istanza di permesso di soggiorno presentata alla Questura di Taranto. Documenti che sono risultati falsi.
Cervellera in cambio del denaro aveva fornito alla vittima una falsa ricevuta che sarebbe stata rilasciata dalla Questura ed un contratto di lavoro come badante, fornito al Cervellera da Antonio Milella (nella foto a lato) che aveva convinto un ignaro cittadino a firmare un documento in bianco per la misera somma di soli 30 euro !
Le successive indagini hanno permesso di recuperare numerosa documentazione che ha testimoniato il consistente giro d’affari dell’avvocato che nel corso del tempo era riuscito a mettere in piedi un sistema ben organizzato per compiere simili truffe che avevano come vittime sempre cittadini extracomunitari desiderosi di regolarizzare la loro posizione in Italia.
Nell’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale interdittiva emessa dal Gip del Tribunale di Taranto dr. Giuseppe Tommasino in data 31.01.2019 emerge che “la acquisizione di tabulati telefonici, ove possibile, avrebbe definitivamente riscontrato la circostanza dei frequenti contatti intercorsi tra le parti offese ed il Cervellera e, probabilmente, avrebbe allargato i confini della illecita attività”. Secondo il Gip Tommasino l’attività illegale e fraudolenta dell’ avvocato Cervellera rappresenta una attività seriale effettuata con “organizzazione e con sperimentata esperienza” resa ancora più vergognosa dalle condizioni di necessità degli immigrati dei quali il legale tarantino traeva vantaggi e profitti illegittimi.
Il giudice per le indagini preliminari Tommasino esprimendosi sull’inchiesta archiviata dalla Procura di Taranto a seguito della denuncia presentata nei confronti dell’ avvocato Cervellera, ha sostenuto nella sua ordinanza che a questo punto “sarebbe opportuno riaprire le indagini“.
Affermazione questa che dovrebbe far riflettere non poco i vertici della Procura di Taranto sulla leggerezza dell’operato del pubblico ministero dr.ssa Maria Grazia Anastasia rivelatasi un pò troppo superficiale nell’accertare le responsabilità dei denunciati E non caso il Gip Tommasino ha rigettato la richiesta di archiviazione disponendo nuove indagini.
Lo scorso 4 febbraio è stato notificato all’ avv. Michele Cervellera il provvedimento interdittivo dalla professione , in occasione del quale è stato nominato quale legale difensore l’ avv . Nicola Cervellera.