ROMA – Via libera alla nomina di Paolo Savona alla presidenza della Consob, la commissione che vigila sui mercati finanziari. E’ arrivato il parere favorevole dalla Commissione Finanze del Senato sulla proposta di nominare l’ex ministro all’Autorità , indicato dal Governo composto dalla Lega e Movimento 5 Stelle . La decisione è arrivato con 12 voti a favore , 9 contro ed un astenuto, come ha reso noto la senatrice Laura Bottici (M5s) al termine dei lavori della commissione
Dopo l’ufficializzazione della votazione, Fratelli d’Italia ha chiamato in causa la presidente del Senato Elisabetta M. Casellati segnalando che “il presidente Bagnai con il voto di oggi in Commissione Finanze sul parere alla nomina del professor Savona alla presidenza della Consob si è assunto una grande responsabilità“. A sostenerlo è il senatore FdI, Andrea de Bertoldi.
Secondo Fratelli d’Italia, il voto della commissione al Senato “rischia non soltanto di essere invalidato ma di esporre le future decisioni della Commissione nazionale per le società e la Borsa al rischio di ricorsi e di annullamenti, qualora venissero confermati i dubbi di compatibilità del professor Savona con la nomina a presidente Consob sulla base dei suoi incarichi pregressi. Dubbi che non sono stati fugati e che proprio l’audizione della scorsa settimana del professor Savona aveva rafforzato. Per questo avevo chiesto al presidente Bagnai di soprassedere al voto e di audire enti pubblici ed esperti della materia, al fine di verificare la sussistenza o meno di cause di incompatibilità. Cosa che purtroppo non è avvenuta”.
Savona in audizione avuta al Senato, ha ricorda come la Consob “non è l’unica istituzione che presiede alla tutela del risparmio” e la definisce una organizzazione “ben strutturata mi dicono con punte di eccellenza“. “Ritengo che il Governo e il Parlamento – continuò Savona – abbiano legali capaci di rispondere” ai dubbi sorti sulla legittimità della nomina a presidente della Consob: se dovesse arrivare un via libera “sarò orgoglioso” di assumere l’incarico, “altrimenti non brigherò, come non ho brigato per mantenerlo. Dopo aver ribadito di essere “sempre al servizio degli interessi del Paese”, Savona aveva concluso : “Non sono assolutamente attaccato all’incarico proposto, non mi resta che aspettare il giudizio“. E circa la “potenziale influenza per le mie passate esperienze” di governo, Savona ha contestato “che ci sono altri 4 membri in commissione; non potrei mai far passare una delibera che no fosse nell’interesse generale“. Infine, “quanto all’età, facendo i debiti scongiuri. me la sento“.