BARI – Le primarie in Puglia per eleggere il nuovo segretario del Pd e rinnovare l’assemblea nazionale vengono spacciate in una giornata di festa e partecipazione democratica, grazie alle code nei circoli e nei gazebo fino alla chiusura dei seggi che hanno portato Nicola Zingaretti ad una netta vittoria contro i candidanti avversari Maurizio Martina e Roberto Giachetti. A fine serata si conteranno oltre 80mila voti. Cioè la metà dei votanti del 2017 quando si toccarono i 140mila voti. Resta da capire come gli esponenti del PD possano essere contenti. Anche perchè con 250 seggi presenti in tutta la regione, avevano stampato 250mila schede per il voto in Puglia . Cosa ne faranno adesso delle 170 mila stampate inutilmente in più ?
A Bari e provincia sono stati conteggiati 26.650 voti, in provincia di Lecce 16mila , a Foggia poco meno di 14mila , a Taranto 9.257 , a Brindisi 9mila nella Bat (Barletta-Andria-Trani) e 8.675 . Il voto degli elettori e simpatizzanti pugliesi del PD e sulla scia di quanto successo a livello nazionale dove Nicola Zingaretti , si è imposto impone con il 69 per cento delle preferenze. seguito a molta distanza dal segretario uscente Martina con il 19 per cento (nonostante a Bari, dove era sostenuto anche dal segretario regionale del PD Marco Lacarra, abbia sfiorato il 29 per cento). Terzo ed ultimo Giachetti con il 12 per cento.
Le primarie pugliesi però sono state anche una prova di forza e peso interno al Partito Democratico nella regione. Questo risultato, seppure dimezzato, rincuora la base e galvanizza i vertici del partito che all’indomani della pesante sconfitta elettorale del marzo 2018 non hanno avuto il coraggio e la forza di dimettersi e dare il via ad un cambiamento generazionale. Secondo il segretario Lacarra “È stato un risultato oltre le aspettative anche in Puglia dal quale ripartire con una gestione plurale e unitaria del partito per preparare i prossimi appuntamenti importanti per la regione e per i nostri Comuni al voto, da Bari a Foggia e Lecce. Auguri al nuovo segretario del Partito Democratico”. contento lui…
Secondo il governatore Michele Emiliano (ex segretario regionale del PD, prima di Lacarra) “Stasera le primarie con 1milione e settecentomila votanti, hanno fatto vincere assieme a Nicola Zingaretti una grande comunità di uomini e di donne in carne ed ossa, senza guru e senza oscure piattaforme informatiche che prendono decisioni impossibili da verificare” preferendo commentare il dato nazionale.
“Questa comunità ha saputo riprendere in mano un grande partito – ha scritto il presidente della Regione Puglia sul suo profilo Facebook – fatto di milioni di militanti e di elettori restituendolo alla sua origine democratica e plurale”. Ma qui arriva il più bello, in quanto Emiliano pur non essendosi re-iscritto al Pd per non perdere la qualifica e toga di magistrato in aspettativa , ha aggiunto: “Da oggi vogliamo vivere in amicizia ed armonia senza rottamare e asfaltare nessuno, chiedendo a tutti umiltà e onestà cristalline per opporci alle lobbies che distruggono l’ambiente e la povera gente, al neofascismo che inselvatichisce le nostre periferie sofferenti e ai chiacchieroni che tradiscono ogni giuramento. Riprendiamo la nostra strada senza pensare alle amarezze e alle sconfitte del passato per andare incontro ad un’Italia giusta, determinata e bellissima che faccia della speranza e dell’accoglienza la sua bussola“.
Non contento…. questa mattina con una dichiarazione all’ ANSA, Michele Emiliano ha aggiunto qualcos’altro, commentando l’elezione di Nicola Zingaretti alla segreteria nazionale del Pd . “Abbiamo voltato pagina. Zingaretti mi ha appena chiamato. Stiamo parlando del futuro del Mezzogiorno, delle infrastrutture in costruzione, dell’assenza di una linea ferroviaria che arriva a Matera capitale della cultura, della necessità di portare fino a Lecce alta velocità e autostrada. Ci auguriamo che il Pd e chi governa inizino un processo di cordialità e collaborazione”.
Ed aggiunto sfacciatamente: “Ho avuto la sensazione di una pacificazione con la sua elezione (quella di Zingaretti n.d.r.) Sono stato anni con la paura di essere messo in difficoltà dal mio stesso partito, con i dirigenti del Pd come attivisti contro la Regione Puglia. Ci siamo trovati in difficoltà drammatiche su Ilva, Tap, rapporto con il mondo della Scuola. Quando la Puglia ha firmato il referendum sul Jobs act quando siamo stati irrisi sul reddito di dignità“.
Evidentemente Michele Emiliano ha dimenticato la sanzione già ricevuta dal CSM, e non si rende conto che certe dichiarazioni potrebbero di fatto mandarlo di nuovo sotto processo disciplinare al Consiglio Superiore della Magistratura. Le sue infatti non sono dichiarazioni da presidente e rappresentante di un’istituzione (la Regione Puglia) , ma bensì da protagonista della vita politica pugliese del Partito Democratico. E potrebbe renderne conto nuovamente al CSM.