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22 Novembre 2024 06:49

Zingaretti lancia il nuovo Pd: “Sbaracchiamo il Nazareno”

Lo annuncia a "Che Tempo che fa" il programma su RAI UNO condotto da Fabio Fazio. 'Voglio co-working per idee giovani e adesso via a alleanze 2.0"

ROMAChiudere il Nazareno ed aprire il PdNicola Zingaretti lancia la sua prima decisione clamorosa da quando é segretario del partito a Che Tempo Che Fa su Rai Uno in prima serata ed é già la fine di una storia. Quella della sede storica dei Dem, in una parte del palazzo del Collegio Nazareno, nel centro storico di Roma, vicino a piazza di Spagna. Un simbolo forte, il Nazareno, divenuto negli anni dopo la fondazione nel 2007 un sinonimo di Pd. E legato indissolubilmente al “Patto del Nazareno“, il controverso e non durevole accordo stipulato il il 18 gennaio 2014  tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, .

“Vorrei cambiare la sede nazionale del Pd, spostarla da via del Nazareno – annuncia Zingaretti intervistato da Fabio Fazio -. Non l’avevo ancora detto mai. Vorrei costruire delle sedi con dei co-working delle idee per ragazzi e ragazze, che ci dicano anche ‘state sbagliando, dobbiamo cambiare posizione’. Dobbiamo sbaraccare e ricostruire, aprire una nuova e bella sede con una libreria al piano terra, tra le altre cose”. Un cambiamento non solo fisico, ma anche di filosofia politica, nelle intenzioni del governatore della Regione Lazio.

Dunque il neosegretario pensa a una nuova casa per il Pd.  “Spalancherò porte e finestre per costruire una forma partito completamente diversa”, assicura il nuovo leader del Pd, “le sedi devono essere aperte, se dobbiamo tornare dalle persone dobbiamo dare dei segnali chiari. Non bisogna sempre dire venite, dobbiamo andare noi da loro”. “Non dobbiamo essere presuntuosi, avere la puzza sotto al naso“, insiste Zingaretti pensando alle future alleanze, “Costruiremo forum tematici anche per chi non è iscritto al Pd,  alleanze 2.0 per creare un’alternativa e mandare a casa la destra peggiore di sempre” e vede “luoghi dove si chiede alle persone non dopo i fatti, ma prima“.

Sulla vita interna al partito, Zingaretti annuncia: “Ho avuto il coraggio di dire ora voltiamo pagina, ora le parole chiave sono cambiare e unità: il popolo è stanco delle divisioni, dei litigi e di vivere in un eterno presente o peggio nel passato”. Sulla Tav spiega: “Non sono per tutte le grandi opere, ma la Tav sposta dalla gomma al ferro sia gli uomini che le merci. Quando ero piccolo si facevano i cortei per la modernità, mentre oggi c’è un ritorno indietro“.

Zingaretti dice anche di non credere a una crisi di governo e a rotture nella maggioranza. “Non so se il governo tiene, ma stanno facendo pagare un prezzo enorme al Paese. Penso non cada sulla Tav, ma hanno fatto pagare agli italiani un prezzo ignobile e sono sembrati degli azzeccagarbugli“, spiega il segretario del Pd che  conclude, “io penso che alla fine la Tav si farà perché il vero capo di questo governo si chiama Matteo Salvini“. Il leader leghista rimane anche per questo nel mirino di Zingaretti: “Salvini lo si combatte in un solo modo: dimostrando che la sua proposta per l’Italia non produce ricchezza e non produce giustizia. Dobbiamo invece produrle noi

Penso sia finito il ‘cattivismo’, penso che la Lega abbia dato una risposta alle persone con la ricerca ossessiva di capri espiatori come se trovare un colpevole aiuti la gente“, conclude Zingaretti spiegando che “il ‘cattivismo’ è l’oppio della rabbia che distrae: ti sfoghi con qualcuno ma poi non cambia niente“.

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