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22 Novembre 2024 02:03

La Juventus all’arrembaggio dell’Atletico Madrid

I ricordi della storia bianconera per l’impresa: la testa di Mandzukic, le tre triplette di Cristiano al Cholo, le mani di Szczesny, il cuore dei guerrieri, l'effetto- sorpresa di Kean. Ma sopratutto lo spirito dei padri rimontatori...

ROMA – Il giorno della rivincita è arrivato. La Juventus di Massimiliano Allegri  deve rimontare 2 gol all’Atletico Madrid. La vigilia è trascorsa nelle fede.  Il mantra di Allegri in cammino verso il “Cholo” Simeone : se la Juve l’ha fatto in passato, può rifarlo anche oggi.

Coppa Campioni 1972-73, primo turno. A Lione, un autogol di Salvadore fece felice l’Olympique Marsiglia. Il 27 settembre ’72, a Torino, Bettega sale due volte in cielo e schiaccia in rete due cross di Haller, che poi segna in contropiede: 3-0. Il risultato che andrebbe bene stanotte. A fine match, Bobby Gol scoppia a piangere. Sono i primi gol importanti dopo otto mesi di malattia, i polmoni sgonfi, la paura di un sogno senza fiato, già a 22 anni. Invece no. La malattia lo ha pure migliorato, come scriveva Gualtiero Zanetti sulla Gazzetta dello Sport , perché mister Vicpalek, nella convalescenza, per non affaticarlo, lo allenava con esercizi tecnici “che gli allenatori di oggi non fanno più con i ragazzi”.

Il cielo è elemento naturale per Mario Mandzukic. Nella scorsa Champions: 4 gol di “Supermario”, tutti di testa. Stasera lassù il croato dovrà salirci come se avesse i capelli d’argento per annientare il muro difensivo  di Godin e Gimenez. Dovrà bombardare dall’alto le barricate difensive erette da Simeone. Per fortuna polmoni di Mario sono sani e forti, ed  il croato aspetta un gol da mesi. L’ultimo lo segnò  di testa alla Roma prima di Natale. È ora di ripetersi . Nel caso difficilmente piangerà.

Coppa Campioni 1975-76. La Juve perde di misura a Sofia: 2-1. La rimonta arrivò ancora di testa, ma dal meno prevedibile dei colpitori: Beppe Furino, un mediano alto 167 centimetri. Un ricordo, un messaggio buono per stanotte: tutti dovranno trasformarsi in giganti e lanciarsi con coraggio tra le fila del nemico, anche i mediani, anche Emre Can e Matuidi. Furino era l’ “anima” di quella Juve, come oggi lo è Chiellini. Da Giorgione, abbattuto a Madrid dai gol degli uruguaiani, ci si aspetta una rivincita “rabbiosa”, in una gara che celebra le sue 500 partite in bianconero. Tra i quattro juventini che lo precedono in presenze c’è proprio Furino che quella volta disse: “Il Cska si lamenta del nostro gioco duro? A Sofia mi hanno linciato. Un po’ per uno”. Il “Chiello” ancora oggi non dimentica il gol di Godin che lo eliminò dal Mondiale brasiliano e neppure i denti di un altro uruguaiano piantati nella spalla.

Champions 1995-96. Nel ritorno dei quarti di finale c’era da rimontare il gol di Raul al Bernabeu. La notte del 20 marzo 1996 uno striscione steso in Curva Scirea annunciava: “Un solo grido: avanti, Savoia!”. Settantamila anime soffiavano sull’impresa. Tra quelle anche Bruna e Gino Del Piero, i genitori di Alex. Papà Gino puntava i fari dell’auto nel campetto accanto a casa, a San Vendemiano, per permettere al figlio di giocare anche al buio. Lì allenò la mira, tanto che riusciva a spegnere un interruttore calciando una pallina da tennis.

Al 16’ del primo tempo, nella barriera del Real Madrid, si aprì uno spiraglio abbastanza grande per non approfittarne. Ed Alex Del Piero ci fece passare la palla in mezzo: 1-0. Padovano firmò il 2-0, ma la qualificazione l’aveva spianata il totem, il capitano, il più atteso, che con quel gol raggiunse Raul e Litmanen in cima alla classifica dei cannonieri (6). Stanotte a Torino nessuno sarà più atteso di Cristiano Ronaldo che nelle ultime 6 Champions giocate ne ha vinte 5 . Ha segnato 39 dei 121 gol negli scontri diretti, proprio quando la temperatura sale. Nella semifinale Champions ‘16-17 firmo da solo il 3-0 all’ Atletico. Ai Colchoneros rifilò altre due triplette il 12-4-2012 e il 19-11-2016, in Liga. Se c’è al mondo cì un giocatore assolutamente capace di rimontare l’Atletico, quel qualcuno veste la maglia bianconera della Juve. All’andata a Madrid lo derisero e gli urlarono di pagare le tasse. Il portoghese ha fatto un bel nodo al suo orgoglio di campione. Stanotte intende presentare un nuovo ricordo amaro al Cholo” Simeone : un bel 3-0

Ronaldo  arrivato a Torino per serate come queste anche se, finora, l’alieno in Champions di magie ne ha fatte vedere poche. La Juventus ha puntato su di lui in estate per sfatare la maledizione europea: il Cristiano “Real” però si è visto poco. Un gol tanto bello quanto inutile con il Manchester United, e due assist nelle ultime due giornate di un girone in cui forse non ha brillato come ci si aspettava a inizio stagione, anche a causa del rosso esagerato di Valencia. Stasera sarà comunque il più atteso allo Stadium e le condizioni per rivedere un CR7 in versione “Galactica” ci sono tutte, a partire dall’avversario.

Champions 2002-03. Il 15-5-2003 a Torino c’è da rimontare ancora una volta il Real. Semifinale. Ci pensano Trezeguet e Del Piero, ma al 22’ delle ripresa Ronaldo il Fenomeno si procura un rigore e, se Figo lo segna, sarà 2-1 come al Bernabeu e quindi supplementari. Ma il portoghese frena due volte la rincorsa, segno che il monumento che ha di fronte lo intimidisce. Infatti Buffon lo parò . La partita finì  3-1 con Nedved in lacrime perché l’ammonizione gli costerà la finale a Old Trafford. Stanotte servirà fare gol, ma anche non prenderli. Szczesny dovrà chiudere con la saracinesca la sua porta ai pericoli di Griezmann e Morata, ex della Juventus e del Real Madrid proprio come Figo.
Champions 2004-05. Questa volta l’eroe della rimonta sul solito Real è una sorpresa: Marcelo Zalayeta, il “Panterone”, che nel secondo tempo supplementare segnò il gol che porta la Juve ai quarti. Allegri questa sera ha in panchina un attaccante felino, affamato di gloria: Moise Kean. Il giorno è arrivato. Cara Juve, l’hai già fatto, puoi rifarlo. Con il cuore e lo spirito dei padri rimontatori.
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