BARI – I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari hanno notificato un “avviso di conclusioni indagini, ex art. 415 bis cpp”, per l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta, a 6 componenti del Consiglio di Amministrazione e amministratori pro-tempore dell’Associazione Sportiva Bari S.p.A. fallita il 10 marzo del 2014: Domenico De Bartolomeo attuale presidente di Confindustria Puglia, consigliere di amministrazione del Bari calcio dal 2008 al 2011, Claudio Garzelli, dell’ex parlamentare Salvatore Matarrese (classe 1957), l’ ex onorevole Antonio Matarrese ex presidente Figc e vicepresidente vicario del cda del Bari per un anno, dal 2010 al 2011, Salvatore Matarrese (classe 1962) e Francesco Vinella.
Il provvedimento è stato emesso dal pm Bruna Manganelli della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari al termine delle indagini e degli accertamenti delegati ai finanzieri del Gruppo Tutela Mercato Capitali, articolazione interna al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, specializzata nel contrasto agli illeciti finanziari, societari e fallimentari e compendiati dalle perizie dei consulenti tecnici nominati dalla stessa Autorità Giudiziaria inquirente.
Le investigazioni, sviluppate attraverso acquisizioni documentali, riscontri contabili, indagini sulla consistenza debitoria nonché assunzioni testimoniali di persone informate sui fatti, hanno permesso di far luce sulle condotte poste in essere dai componenti del CdA e dagli amministratori unici della società calcistica che, dall’anno 2009 al 2013, hanno omesso l’adempimento delle obbligazioni tributarie pari a circa 55 milioni di euro.
Inoltre, pur in presenza dell’ingente debito con l’erario, il consiglio di amministrazione della società e gli amministratori unici che si sono succeduti nel tempo hanno posto in essere molteplici condotte depauperative del patrimonio societario in favore della società controllante “Salvatore Matarrese srl” e della “Servizi Sportivi S.r.l.” (coordinatrice dell’attività di marketing e merchandising del marchio “A.S. Bari S.p.A.”) quantificate in ulteriori 12,5 milioni di euro, causando un indebitamento che ha aggravato in modo irreversibile lo stato di dissesto della società calcistica, destinandola cosi al fallimento.
Il provvedimento è stato notificato oltre che ai 6 indagati è stato notificato ai legali difensori di fiducia degli stessi.