di Francesca Laura Mazzeo
In continua crescita purtroppo la disinformazione prodotta e reperibile online nel primo bimestre del 2019. Infatti nel primo bimestre dell’anno +10% su dicembre 2018 e +4% su gennaio 2019. La ha reso noto l’Osservatorio Agcom sulle comunicazioni. Le parole più ricorrenti negli articoli tacciati di disinformazione sono: Italia, Euro, Governo, Meteo, Salvini.
L’Osservatorio dell’ Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni mostra in Italia un andamento crescente di disinformazione presente nei siti web, pagine e sugli account dei socialnetwork. Nei 6 mesi analizzati, da agosto 2018, in particolare, la quantità di contenuti di disinformazione prodotti nel giorno medio raggiunge il valore massimo a febbraio 2019. La disinformazione prodotta giornalmente nel primo bimestre 2019 rappresenta il 7% dei contenuti online e si stima che un sito di disinformazione in media pubblichi 5 nuovi articoli al giorno.
La categoria maggiormente oggetto di disinformazione è la cronaca, con il 40%, seguono la politica (16%), la scienza e tecnologia (14%), lo spettacolo (12%) poi la cultura (7%), quindi seguono economia (5%), esteri (4%), sport (2%).
La disinformazione sulle prossime Elezioni Europee di maggio 2019 è cresciuta del + 28% nel bimestre. Criminalità, immigrazione e disoccupazione sono i temi di maggiore incidenza ma anche quelli con le più elevate percentuali di disinformazione (rispettivamente 11%, 9% e 7%). Con riferimento al primo bimestre del 2019, si osserva che lo spazio dedicato alle elezioni europee sia dalle fonti di informazione che da quelle di disinformazione si attesta su valori complessivamente superiori rispetto ai bimestri precedenti. I contenuti di disinformazione, rispetto a quelli informativi (soprattutto di Tv e radio), tendono a concentrarsi maggiormente sulle tematiche con un forte impatto emotivo (incluse quelle di rilevanza europea) piuttosto che sullo specifico argomento delle elezioni europee
Concentrando l’analisi sulle singole fonti di informazione e disinformazione, si riscontra come, nel primo bimestre del 2019 la televisione si confermi il mezzo che attribuisce il maggior spazio alle elezioni europee rispetto al totale della propria offerta informativa, mentre i siti di disinformazione continuino comunque a dedicare alle elezioni europee una quota sul totale dei propri contenuti mediamente maggiore rispetto ai quotidiani (e ai siti di informazione)
Questi i termini salienti della disinformazione online in Italia: