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22 Novembre 2024 12:30

Indagato per corruzione il sottosegretario Armando Siri (Lega). Perquisizioni in corso della Dia fra Palermo e Roma

Nelle intercettazioni si parla di una mazzetta da 30 mila euro per Siri. Che respinge le accuse: "Siamo alla follia". Al centro dell’inchiesta un faccendiere nel settore dell’energia in rapporti con un condannato per mafia a Trapani, Vito Nicastri, il re dell'eolico vicino al clan Messina Denaro, che oggi è stato arrestato nuovamente. Dieci gli indagati. I rapporti di Arata con la politica, vecchia e nuova, da Mannino a Miccichè

ROMA – Il sottosegretario di Stato per le Infrastrutture Armando Siri, senatore della Lega, è indagato dalla procura di Roma per corruzione. A suo carico la contestazione di aver sostenuto degli emendamenti in cambio di una tangente da 30 mila euro,  ed avrebbe intrattenuto frequenti rapporti, ancora tutti da chiarire, con Paolo Arata, ex deputato di Forza Italia, docente universitario, genovese come Siri,  attualmente impegnato a fare affari nel settore dell’energia . Su Arata  indagano i magistrati della Direzione Antimafia di Palermo e gli investigatori della Dia per i suoi contatti con l’imprenditore Vito Nicastri, ritenuto il “re” dell’eolico , attualmente ristretto ai domiciliari a titolo cautelare, in quanto ritenuto “vicino” all’entourage del “superlatitante” Matteo Messina Denaro.

Questa mattina, i procuratori aggiunti di Roma e Palermo , Paolo Ielo e Paolo Guido e , hanno disposto una serie di perquisizioni in Sicilia, presso gli uffici degli assessorati regionali Energia e Territorio, per acquisire atti e documenti riguardanti appalti, ma n particolare le autorizzazioni in materia di impianti energetici, che rappresentano un giro d’affari da 10 miliardi di euro. Il fascicolo d’indagine è stato affidato al pm romano Mario Palazzi ed al suo collega palermitano Gianluca De Leo.

Un vero terremoto per la Regione Sicilia. Nel decreto di perquisizione, l’accusa della  Procura di Palermo è pesante: “E’ emerso che Arata ha trovato interlocutori all’interno dell’Assessorato all’Energia, tra tutti l’assessore Pierobon, grazie all’intervento di Gianfranco Micciché (l’ attuale Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana), a sua volta contattato da Alberto Dell’Utri (fratello di Marcello, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa – ndr)”. Arata era un potente, con una rete di relazioni politiche importanti.  I pm annotano ancora : “Poi, quando l’epicentro della fase amministrativa diveniva l’assessorato al Territorio e Ambiente (per la verifica di assoggettabilità del progetto alla “VIA”, valutazione di impatto ambientale), Arata è riuscito ad interloquire direttamente con l’Assessore Cordaro e, tramite questi, con gli uffici amministrativi di detto assessorato, dopo aver chiesto un’intercessione per tale fine a Calogero Mannino“.

Armando Siri con Matteo Salvini

Siri è il consigliere economico del ministro dell’Interno Matteo Salvini e l’ideatore della “Flat Tax”, quattro anni fa ha patteggiato una condanna per bancarotta. Anche Arata in passato, negli anni scorsi era stato convocato da Salvini, con altri sei professori, per la stesura del programma di governo della Lega.

Sono stati proprio i magistrati siciliani a trasmettere ai colleghi romani il troncone dell’inchiesta che riguarda le “frequentazioni” di Arata nella Capitale, dove era sempre alla ricerca di appoggi politici – ed anche legislativi – per le sue attività nel settore delle energie alternative. Arata in un’intercettazione in auto,  dall’audio disturbato, parla col figlio della “tangente” da 30 mila euro – che pensava di pagare o avrebbe pagato, ancora non è chiaro, al sottosegretario, per  fare inserire una norma nel Decreto di programmazione finanziaria, che avrebbe consentito di ampliare i finanziamenti per il settore del mini eolico retrodatando la concessione al momento della costituzione di alcune società di Nicastri. Le mosse di Arata sono state seguite passo passo, ma alla fine quella norma non venne inserita.

L’inchiesta apre comunque uno scenario inquietante di infiltrazioni nei palazzi delle istituzioni.   La procura di Palermo nel decreto di perquisizione scrive : “Le investigazioni effettuate hanno svelato lo stretto collegamento tra Arata ed esponenti del partito della Lega, in particolare l’attuale sottosegretario alle infrastrutture Armando Siri, stimolato da Arata a promuovere una modifica regolamentare degli incentivi connessi al mini-eolico. Si tratta di un vicenda emersa nel presente procedimento, i cui relativi atti sono stati trasmessi successivamente alla Procura della repubblica di Roma, ufficio con il quale è stato attivato ed è in corso un coordinamento investigativo”. A cui il senatore Siri replica respingendo tutte le accuse: “Siamo alla follia. Sono tranquillo, non so di cosa si tratti”.

Nel troncone d’ inchiesta siciliano gli indagati sono nove. Arata ( a lato nella foto) era in affari in provincia di Trapani,  insieme a Nicastri, che oggi è stato arrestato dalla Dia, per aver violato gli arresti domiciliari. Non poteva incontrare nessuno, ed aveva subito anche una maxiconfisca da un miliardo di euro, ma nello stesso tempo avrebbe continuato a seguire i suoi affari con sei società, frequentando il faccendiere ed alcuni prestanome. Così è emersa l’intera vicenda. Un’indagine che prosegue da sei mesi nel massimo riserbo, per la presenza di Siri, che dal 13 giugno dell’anno scorso è sottosegretario di Stato.

E’ indagato anche il figlio di Arata, Francesco, che per curare i rapporti con la famiglia Nicastri, in particolare con Manlio il figlio del manager arrestato,  indagato anch’egli per intestazione “fittizia”, si era trasferito in Sicilia . Indagato invece per corruzione Alberto Tinnirello ex dirigente dell’Assessorato Energia,  nominato di recente a capo del Genio civile di Palermo, e  Paolo Causarano suo ex collega di assessorato . Sia Tinnirello che Causarano sono accusati di aver ricevuto delle “mazzette”, per mandare avanti le pratiche che interessavano ad Arata. Un’altra “tangente” viene contestata a  Angelo Giuseppe Mistretta, funzionario del Comune di Calatafimi (Trapani),  anche lui impegnato nell’iter delle istruttorie per il via libero agli impianti eolici del gruppo Arata-Nicastri. Imprecisata la cifra consegnata a Tinnirello, mentre Causarano avrebbe ricevuto invece 11 mila euro, attraverso degli incarichi di consulenza professionale assegnati al figlio, 115 mila euro invece per Mistretta.

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