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22 Novembre 2024 17:59

I gip dispongono il carcere per 6 minori ed i due maggiorenni della “baby-gang” di Manduria

I minori per i quali è stato confermato il fermo e disposto il carcere, secondo il gip Morelli potrebbero inquinare le prove o ripetere gesti violenti. Anche per i due maggiorenni il Gip del Tribunale Penale Ordinario di Taranto, la dottoressa Alessandra Romano ha convalidato lo stato di fermo e disposto la detenzione cautelare depositando alla mezzanotte di ieri la sua decisione

ROMA – La dottoressa Paola Morelli, Gip del Tribunale per i minorenni di Taranto,  non ha convalidato il fermo per la mancanza del pericolo di fuga ma ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i sei minori (due 16enni e quattro 17enni) accusati di tortura, sequestro di persona, danneggiamento e violazione di domicilio, nell’inchiesta sulla morte del 66enne di Manduria Antonio Stano.

I minori per i quali è stato confermato il fermo  il gip Morelli ha disposto il carcere, ritenendo che dall’esterno potrebbero inquinare le prove o addirittura ripetere gesti violenti.

Per i due maggiorenni Gregorio Lamusta di 19 anni  ed Antonio Spadavecchia di 23 anni entrambi sottoposti a fermo ed accusati degli stessi reati, il gip dr.ssa Rita Romano del Tribunale Penale Ordinario di Taranto, depositando alla mezzanotte di ieri la sua decisione ha convalidato lo stato di fermo e disposto la detenzione cautelare .

La misura della custodia cautelare in carcere – scrive il gip del Tribunale ordinario  – appare sostanzialmente adeguata alla gravità dei fatti, avendo gli indagati dimostrato notevole inclinazione alla consumazione di reati, totale inaffidabilità e completa assenza di freni inibitori. “Né vi è misura diversa meno grave rispetto a quella anzidetta idonea – rileva il Gip – a garantire le esigenze di tutela della collettività stante la personalità dei due indagati che non offrono alcuna garanzia certa di rispetto degli obblighi di una misura cautelare meno afflittiva, dovendosi pertanto fortemente limitare la loro libertà di movimento per impedire la ricaduta nel delitto“.

Secondo il giudice per le indagini preliminari , i nuclei familiari dei due indagati “hanno dato prova di incapacità a controllare ed educare i due giovani”, da qui la decisione di escludere la concessione degli arresti domiciliari.

“Stano è stato fatto oggetto di un trattamento inumano e degradante, braccato dai suoi aguzzini, terrorizzato, dileggiato, insultato anche con sputi, spinto in uno stato di confusione e disorientamento, costretto ad invocare aiuto per la paura e l’esasperazione di fronte ai continui attacchi subiti e, di più, ripreso con dei filmati (poi diffusi in rete nelle chat telefoniche) in tali umilianti condizioni”, scrive il gip confermando il carcere.

Nell’inchiesta sono coinvolti altri sei minori, già iscritti nel registro degli indagati, ed altri sono in via di identificazione. Stano aveva subito una lunga serie di aggressioni e violenze in casa e per strada. I bulli durante le spedizioni punitive nei confronti del pensionato, che soffriva di disagio psichico, filmavano le vessazioni e gli atti di violenza e poi li postavano nella chat di Whatsapp denominata “La comitiva degli orfanelli”.

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