MENU
27 Luglio 2024 14:18
27 Luglio 2024 14:18

Dirigenti e funzionari del Comune di Taranto denunciati. La Guardia Costiera sequestra stabilimento balneare

La gravità della situazione accertata consiste nella gestione a dir poco non trasparente di pratiche amministrative di competenza del Comune di Taranto con il coinvolgimento di dipendenti dell' amministrazione comunale 

ROMA – I militari della Guardia Costiera di Taranto, guidati dal Comandante Giorgio Castronuovo, hanno dato quest’oggi esecuzione ad un provvedimento di sequestro disposto dalla Procura di Taranto, relativo al complesso balneare Maracaibo Beach in località Morrone/Torretta del Comune di Taranto, composto da diverse strutture, tra cui il locale-bar della litoranea salentina, con annessa “area di somministrazione coperta e scoperta”, oltre agli impianti di stoccaggio e smaltimento reflui dell’attività commerciale, con le relative pertinenze per un totale di più di 2000 mq., tutte opere ricadenti in parte su area demaniale marittima ed in parte sulla confinante proprietà privata. Incredibilmente i titolari dello stabilimento “Maracaibo Beach” si auto-descrivevano sui social come “una spiaggia libera attrezzata, che soddisfa le esigenze di ogni fascia d’età. Ottimo recarvisi con famiglia o fra amici. Lo stabilimento balneare Maracaibo Beach è una vera e propria perla del territorio: il fiore all’occhiello della nostra bellissima e invidiata litoranea. Esiste da circa dieci anni ed è gestito da uno staff giovane e competente, con la simpatia e la cortesia di Mary e Raffaele”.

Le strutture sequestrate in realtà erano difformi o prive dei titoli edilizi, di quelli paesaggistici e sanitari – ed erano state realizzate in aree sottoposte a stringenti vincoli paesaggistici/ambientali ed idrogeologici, tra cui quello relativo alla presenza di cordoni dunali e macchia mediterranea.

La prolungata attività di indagine  condotta dai militari della Guardia Costiera di Taranto sotto il coordinamento del pm dr. Mariano Buccoliero della locale Procura della Repubblica,  iniziata al termine della scorsa stagione estiva, ha consentito di accertate che le relative concessioni demaniali marittime a partire dall’anno 2012 sino al 2018, erano state  rilasciate illegittimamente dal Comune di Taranto in violazione di più norme, avendo omesso la prevista istruttoria e concesso aree inconcedibili perché sottoposte, per legge, a vincoli paesaggistici e quindi meritevoli di particolare tutela. In particolare, l’attività investigativa condotta dagli ufficiali della Polizia Giudiziaria operante, ha messo in luce come le strutture incriminate determinassero il deturpamento delle bellezze naturali costiere e del sistema dunale .

Gli accertamenti hanno così consentito il deferimento all’Autorità Giudiziaria di ben sei dirigenti e funzionari del Comune di Taranto, oltre ai titolari delle stesso stabilimento, con conseguente emissione da parte della stessa Autorità Giudiziaria dei relativi avvisi di garanzia. I reati contestati ai titolari dell’impianto balneare, spaziano dal deturpamento di bellezze naturali alle violazioni in materia paesaggistico-edilizia, mentre ai funzionari e dirigenti comunali è stato contestato il reato di abuso di ufficio, avendo quest’ultimi, con l’aggravante della continuità, con azioni ed omissioni esecutive di un inconfutabile disegno criminoso, procurato intenzionalmente un ingiusto vantaggio economico alla parte, favorendo l’esercizio abusivo della stessa attività commerciale.

La gravità della situazione accertata consiste nella gestione a dir poco non trasparente di pratiche amministrative di competenza del Comune di Taranto con il coinvolgimento di dipendenti dell’ amministrazione comunale.

Questi i nomi degli indagati dalla procura della Repubblica di Taranto : Michele Matichecchia, dirigente ed attuale comandante del corpo di Polizia Locale, Carmine Pisano (già indagato in passato per altri abusi sottaciuti) attuale dirigente dello Staff dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco di Taranto  , l’ architetto Marcello Vuozzo, i funzionari Gaetano Paladino, Maria Ausilia Mazza, l’ex dirigente  Marta Basile (rientrata in servizio a Bari dopo una “dura” polemica con il Sindaco di Taranto) , oltre chiaramente ai coniugi titolari dello stabilimento abusivo sequestrato

 

Ed ancora una volta la stampa“locale” non fa i nomi ! 

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

D.I.A., Polizia e Guardia di Finanza confiscano beni per circa 30 milioni di euro ad imprenditore casertano contiguo al clan Belforte
Il Tribunale Fallimentare di Bari concede il concordato alla Costruzioni Generali della famiglia Mazzitelli
Condannati a 3 anni e 2 mesi i genitori di Matteo Renzi per false fatturazioni
Taranto, arrestato avvocato: ha sottratto 270mila euro da conti correnti intestati a procedure esecutive del Tribunale
La Guardia di Finanza sequestra 121 milioni ad Amazon Italia. Indagati tre manager
Bancarotta fraudolente aggravata ed autoriciclaggio. Le Fiamme Gialle di Taranto eseguono una misura cautelare personale
Cerca
Archivi
Olimpiadi Parigi 2024: oggi il primo giorno di gare
Inchiesta Genova: dimissioni del governatore Toti. La magistratura condiziona la politica regionale
L'allerta di Israele: per lo Shin Bet rischio di attacchi terroristici iraniani ai Giochi di Parigi 2024
D.I.A., Polizia e Guardia di Finanza confiscano beni per circa 30 milioni di euro ad imprenditore casertano contiguo al clan Belforte
Corte dei Conti: XX Giochi del Mediterraneo tra criticità’ e segnali di miglioramento per le infrastrutture

Cerca nel sito