ROMA– “Il ministero dell’Ambiente ha provveduto con l’emanazione del provvedimento di riesame dell’Autorizzazione di impatto ambientale, Aia”. Con queste parole il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa in audizione dinnanzi alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati sull’ex Ilva (ora Arcelor Mittal Italia) ha reso noto l’emanazione del riesame disposta il 27 maggio a seguito della richiesta arrivata dal Comune di Taranto.
L’apertura del riesame dell’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale, era stata chiesta con “un’istanza del 21 maggio” per ragioni sanitarie sulla base degli “esiti del rapporto di valutazione del danno sanitario elaborati da Arpa Puglia e Asl Taranto“, in cui si evidenzia “un rischio residuo non accettabile per la popolazione” anche alla fine del “completamento degli interventi previsti” dall’Aia del 2012.
A seguito di istanza avanzata dal Sindaco del Comune di Taranto con nota prot. n. 70759 del 21.05.2019, il Direttore Generale per le Valutazioni e le Autorizzazioni Ambientali del Ministero dell’Ambiente, con proprio Decreto n. 188 del 27.05.2019, nell’accoglierne le motivazioni e dopo averne verificato la correttezza formale, ha disposto il riesame ai sensi dell’art. 29-quater comma 7, del D.Lgs. 152/206 dell’autorizzazione integrata ambientale di cui al DPCM del 29 settembre 2017.
IstanzaRiesameComuneTarantoSi apre quindi un nuovo capitolo “ambientale” per Taranto. “Il 24 giugno torneremo in città per incontrare ancora una volta i tarantini e continuare il percorso avviato insieme un mese fa”. h aggiunto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “E’ un dovere procedere al riesame – osserva Costa – lo dobbiamo ai cittadini e ai lavoratori. Abbiamo accolto con favore l’istanza del sindaco, con il quale il rapporto di collaborazione è costante e proficuo”. Il ministro parla di un “timing” con scadenze precise; e in base ai risultati si procederà a rivalutare l’Aia, eventualmente fissando più adeguate condizioni di esercizio”.
MinAmbiente RiesameCon un comunicato apparso sul sito del Comune di Taranto, il Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci (Pd) ha affermato: “Stiamo operando ogni giorno con la passione per Taranto e tentando di offrire a tutto il mondo una immagine finalmente positiva del nostro territorio e delle nostre capacità. Ma non dimentichiamo le nostre ferite, non lasciamo che il tempo e i momenti di giusta festa facciano affievolire il nostro impegno verso la salute dei cittadini e il futuro dei residenti più esposti e fragili”.
“Ed è per questo motivo e per le ragioni che più in dettaglio sono esposte nella richiesta formale inviata al Ministero dell’Ambiente, – continua la nota – col quale esiste un dialogo costante e proficuo, che ho firmato la richiesta di riesame del Piano ambientale di cui al DPCM del 29 settembre 2017 per lo stabilimento siderurgico di interesse strategico nazionale Arcelor Mittal Italia S.p.A. di Taranto (ex ILVA S.p.A. in A.S), ai sensi dell’art. 29-octies del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.”
Concludendo: “Apprendo dalla stampa che l’attuale gestore avrebbe dato nuove aperture sul rifacimento del principale altoforno nella direzione della decarbonizzazione. Non posso che compiacermene. Sono sicuro, allora, che non avranno difficoltà a rendersi disponibili ad un ripensamento complessivo della loro programmazione nella direzione della maggior prevenzione dei rischi sanitari per i cittadini di Taranto“.
L’ex-direttore generale di ARPA PUGLIA, prof. Giorgio Assennato, in un commento postato su Facebook ha così commentato: “L’articolo della 152 prevede la richiesta del Sindaco. Costa ha dichiarato la piena legittimità tecnica e giuridica della richiesta del sindaco” ed aggiunge .”La legge regionale n.21 del 24 luglio 2012 prevedeva anche la valutazione preventiva del rischio sanitario da effettuarsi anche in caso di rispetto delle soglie degli inquinanti atmosferici. Il Governo nel 2013 approvò una VDS ad hoc per Ilva eliminando ogni efficacia della valutazione epidemiologica e bloccando la procedura in caso di valori sotto soglia degli indicatori di qualità dell’aria”
“Arpa fece ricorso al TAR Lazio che confermò la validità delle due VDS, – continua Assennato – una, la statale, solo per ILVA, l’altra, la regionale, valida solo per le altre aziende inquinanti di Taranto. Ora, incredibilmente, il Ministero riabilita la nostra VDS regionale dichiarandola applicabile allo stabilimento di Arcelor Mittal. Per me una soddisfazione “postuma“.