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22 Novembre 2024 00:09

Morgante: “Finalmente mi sono stati restituiti rispetto e dignità”

Il Tribunale di Taranto rigetta la richiesta di incandidabilità del Ministero dell' Interno nei confronti del consigliere regionale Luigi Morgante assistito dagli avvocati Salvatore Maggio e Lorenzo Bullo

TARANTO – Con una nota il consigliere regionale Luigi Morgante esprime la sua soddisfazione, nell’aver visto prevalere in sede di giudizio le proprie ragioni: “Pur trascinato in una vicenda inquietante e di una gravità inaudita, e aver visto per anni il mio nome associato addirittura a un procedimento per mafia, con l’accusa di favoreggiamento per non aver denunciato il furto di un’automobile poi ritrovata dagli stessi Carabinieri (e piena assoluzione sia in sede penale che civile), ho sempre avuto e manifestato un profondo rispetto per gli inquirenti e la magistratura, con la certezza che, nonostante il fango e le strumentalizzazioni legate al mio ruolo politico e amministrativo e alla mia visibilità, la verità sarebbe alla fine emersa”

“E anche il mio impegno in politica non è mai venuto meno nonostante un incubo terribile, per rispetto nei confronti della mia comunità, di tutti quelli che hanno riposto la loro fiducia in me, e che non hanno mai dubitato della mia correttezza e della mia persona” aggiunge il consigliere regionale Adesso anche l’ultima, pesantissima richiesta presentata dal Ministero dell’Interno nei miei confronti – l’incandidabilità – è stata rigettata dai giudici del Tribunale di Taranto, e la mia vita può finalmente riprendere senza alcuna macchia e ombra. Un doveroso e sentito ringraziamento va agli avvocati Salvatore Maggio e Lorenzo Bullo che mi hanno assistito sul piano penale, e all’avvocato Luigi e Antonio Quinto che ha seguito invece quello civile ed infine uno speciale alla mia famiglia, alle persone che mi sono state accanto sempre e comunque in un momento così delicato e particolare.

Ringrazio l’avvocato Salvatore Maggio, il mio legale che ha fornito l’ennesima prova di grande professionalità e umanità, il pubblico ministero Milto De Nozza che ha chiesto l’assoluzione delle accuse a mio carico e il giudice Giovanni Gallo del Tribunale di Lecce, che ha disposto l’assoluzione con formula piena. – conclude MorganteMi auguro adesso che la conclusione di questa vicenda, per quanto mi riguarda, susciti negli organi di informazione la stessa attenzione che ha avuto nella sua parte iniziale, per correttezza e rispetto”.

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