Il gup del tribunale di Taranto Vilma Gilli ha condannato Cosimo De Biaso, il 26nne di Statte accusato dell’omicidio della compagna ventenne Ilaria Pagliarulo, compiuto nel settembre del 2013 a 20 anni di reclusione (con il riconoscimento dell’incapacità parziale di mente equivalente alle aggravanti) . L’imputato è stato processato con il rito abbreviato.
La ragazza morì in ospedale una settimana dopo essere il ferimento subito dai colpi di pistola che gli vennero sparati per due volte a distanza di 12 ore l’uno dall’altro. Il suo fidanzato convivente Cosimo De Biaso l’aveva colpita la sera precedente a un fianco, perforandole un rene, e successivamente l’indomani mattina all’emitorace sinistro.
Ilaria Pagliarulo nonostante la ferita rimase a letto , temendo ulteriori conseguenze. Venne soccorsa solo da sua madre la mattina successiva , che chiamò il 118 mentre il De Blasio continuò a sparare ancora contro la sua auto e persino contro l’ambulanza che portava la malcapitata in ospedale.
Clamorosamente il legale dell’uomo, l’avv. Maria Letizia Serra, aveva chiesto, all’epoca dei fatti al pm Maurizio Carbone, un’integrazione di indagine in quanto non escludeva che la 24enne “possa essersi provocata da sola la ferita“, L’arrestato in sede di interrogatorio di garanzia sostenne sfacciatamente di aver sparato una sola volta, e solo la mattina. L’autopsia effettuata non potette chiarire quale due colpi di pistola abbia inciso più dell’altro nel determinare la morte della ragazza. “I due proiettili – secondo i medici legali Marcello Chironi e Jmmy Carbotti – non hanno leso organi vitali, tanto è vero che la giovane è morta dopo una settimana. Ma le complicanze di queste due ferite sono state tali da provocare il decesso“.