di Paolo Campanelli
Una giostra basata su dei crimini mai risolti di trent’anni prima è un’ottima idea. Per questo il terzo gioco della serie, Five Nights At Freddy’s 3 è si ambientato in una pizzeria, ma questa volta si tratta di un attrazione degli orrori in un parco dei divertimenti.
Lo stile di gioco rimane fedele ai capitoli precedenti, con la necessità continua di controllare le telecamere per tenere d’occhio Springtrap, il nuovo” animatronico ibrido” che vaga per i corridoi. Questa volta però il giocatore, anziché porte da chiudere o la maschera del capitolo precedente, dovrà attirare il pupazzo nelle varie sale utilizzando degli effetti sonori. Il numero di stanze è stato ulteriormente aumentato, ed è presente un secondo livello di telecamere, posizionate all’interno dei condotti di ventilazione che, si dovesse fallire nel bloccarli in tempo, porterebbero il robot direttamente dal giocatore; inoltre, dato che i macchinari che controllano le telecamere, l’audio e la ventilazione sono gli stessi della pizzeria originale, spesso sarà necessario farli ripartire, perdendo importantissimi secondi.
Gli animatronici dei giochi precedenti sono si presenti, ma ormai ombre di quello che erano, eco privi di corpo e quindi incapaci di ferire il giocatore, ma comunque in grado di disattivare i macchinari e attirare Springtrap verso di te.
Alla fine di ogni notte, al giocatore viene mostrata, sotto forma di minigioco a 8 bit, la storia di che cosa è successo nel lasso di tempo tra il primo capitolo ed il terzo, e sono inoltre presenti degli ulteriori minigiochi nascosti all’interno di ogni notte, con cui sarà possibile liberare le anime dei bambini che ancora infestano la pizzeria.
L’ambientazione è più inquietante che mai, data la locazione leggermente differente rispetto ai capitoli passati, con inaspettati giochi di luci e ombre in grado di far venire brividi anche al più stoico dei giocatori, e lo spegnimento dei sistemi può creare momenti di panico durante i preziosi secondi necessari per i reboot.
Il comparto sonoro è al suo picco, e i suoni dell’edificio sono resi alla perfezione, con effetti di passi, scricchiolii e l’immancabile ventilatore.
È presente una sezione Extra, nella quale sono contenute immagini dei robot e una serie di “trucchi”, fra cui il radar che permette di vedere dove si trovi Springtrap e l’improba modalità Aggressiva.
Forte dei capitoli precedenti, il gioco ha avuto un buon successo già a due settimane dall’uscita e, insieme agli altri due capitoli, ha un grande seguito, con i fan particolarmente contenti sul maggior uso della telecamera rispetto ai capitoli precedenti. Non sono mancate critiche negative, in quanto il minor numero di “effettivi pericoli” è risultato in una riduzione di difficoltà generale, escludendo la “aggressive mode”. Altra critica è stata mossa alla frequenza con cui i titoli della serie sono stati pubblicati, creando un suddetto “effetto COD” (giochi molto simili l’uno all’altro che fano parte di stessa una serie ma che spesso non vengono rilasciati in condizioni ottimali in modo da avere un titolo all’anno)
Il gioco è disponibile per PC su Steam e per i TabletAndroid, a meno di dieci euro in entrambe le sue versioni