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22 Novembre 2024 00:18

Guardia di Finanza sequestra beni per oltre 27 milioni di euro al gruppo De Gennaro di Bari per reati fallimentari

Il provvedimento, emesso dal G.I.P. dr.ssa paola R. Incalza del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Taranto, scaturisce da indagini delegate dall’Autorità Giudiziaria per reati fallimentari posti in essere da una società con sede a Martina Franca (TA), già in procedura di liquidazione, esercente lavori nel settore delle costruzioni edili.

TARANTO –  Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie ammontanti complessivamente a 27 milioni e 340 mila euro, nei confronti di 9 persone componenti un’associazione per delinquere e di 4 società operanti nel settore edilizio ed immobiliare facenti capo alla famiglia DE GENNARO di Bari (che nulla hanno a che vedere con la famiglia  nostro Direttore n.d.r.).

Il provvedimento, emesso dal G.I.P. dr.ssa Paola R. Incalza del Tribunale di Taranto su richiesta del pm dr.ssa Lucia Isceri della Procura della Repubblica di Taranto, scaturisce da indagini delegate dall’Autorità Giudiziaria per reati fallimentari posti in essere da una società con sede a Martina Franca (TA), già in procedura di liquidazione, esercente lavori nel settore delle costruzioni edili.

L’attività investigativa delle Fiamme Gialle ha consentito di accertare l’operatività della predetta associazione finalizzata alla commissione di reiterati illeciti in materia di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio, perpetrati da 5 persone tutte residenti a Bari e provincia, appartenenti allo stesso nucleo familiare De Gennaro, le quali di fatto gestivano con la complicità di vari prestanome, diverse società tra loro collegate.

Provvedimento BARI

Tutte le suindicate persone, in concorso tra loro, hanno effettuato più azioni contabili illecite finalizzate alla distrazione di disponibilità finanziarie, di quote di capitale sociale e di numerosi beni aziendali di proprietà della società martinese, i quali sono stati poi dirottati ad altre società a loro stesse riconducibili, che di fatto hanno proseguito l’attività lavorativa della società fallita. Quest’ultima, nonostante fosse ormai già priva di immobilizzazioni strutturali e tecniche, di personale dipendente e di qualsivoglia organizzazione economico – produttiva, continuava ad acquisire commesse di lavori per poi sub-appaltarle alle “consorelle” del gruppo impresario barese, garantendo così di fatto una cospicua movimentazione finanziaria a beneficio del sodalizio criminoso e in danno dei creditori anche attraverso società con sede in Lussemburgo.

E’ stato, inoltre accertato che gli indagati, al fine di salvaguardare i propri interessi, hanno fittiziamente ceduto le quote di una società a loro riconducibile ad un compiacente prestanome all’irrisorio prezzo di € 1.000 a fronte di un valore reale quantificato in € 20.000.000. All’esito dell’attività, i 14 partecipanti al sodalizio criminoso, sono stati denunziati all’Autorità Giudiziaria per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di plurimi delitti di bancarotta fraudolenta anche attraverso falso in bilancio e fittizia intestazione di valori (reato questo previsto dalla Legge Fallimentare).

Il sequestro di 27 milioni e 340 mila euro è corrispondente al valore complessivo delle distrazioni accertate nonché dei profitti illeciti connessi al reato di bancarotta fraudolenta.

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Grazie, Antonello de Gennaro

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